La crisi dei chip mette in ginocchio i laptop da gaming: scorte azzerate in Europa

La crisi dei chip mette in ginocchio i laptop da gaming: scorte azzerate in Europa
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Mentre la crisi dei semiconduttori diventa una questione politica, tanto da suscitare l'interesse della Casa Bianca, pessime notizie arrivano da diversi distributori e retailer di device pensati per i consumatori. Oggi, in particolare, il rivenditore Schnker ha spiegato che le scorte di laptop da gaming sono ai minimi storici.

Le dichiarazioni di Schenker si riferiscono soprattutto al mercato europeo, quello in cui l'azienda opera come produttore e distributore di laptop pensati per il business e il gaming, e sembrano tracciare un quadro veramente pessimo, nonostante prezzi e disponibilità di schede video siano migliorati proprio nell'ultimo periodo e proprio in Europa prima che nel resto del mondo.

Schenker spiega che la riduzione delle scorte di laptop da gaming dipende da un insieme di fattori concomitanti, come i lockdown legati al Covid-19, dei problemi produttivi e l'aumento dei costi delle componenti dovuto alla crisi dei semiconduttori e ai recenti aumenti di prezzo di RAM e SSD soprattutto per PC portatili e laptop. Se questi problemi sono comuni grossomodo a tutta l'industria dell'elettronica di consumo, pare che il settore dei laptop da gaming sia particolarmente a rischio e che potrebbe fermarsi del tutto nel giro delle prossime settimane.

Tom Fichtner, il Senior Product Developer di Schenker, ha dichiarato che "Al momento riceviamo aggiornamenti giornalieri dai nostri partner e fornitori riguardanti il posticipo delle date di spedizione. A volte i ritardi ammontano a diverse settimane". In particolare, i problemi riguarderebbero le CPU Intel Tiger Lake di undicesima generazione e le GPU NVIDIA RTX 30, soprattutto nel caso della linea Ti del produttore di Santa Clara.

È interessante notare che non vi è menzione delle GPU e delle CPU AMD tra quelle considerate "a rischio" da Schenker, poiché probabilmente l'azienda è stata in grado di produrre un maggior numero di componenti mobili rispetto ad Intel e NVIDIA o, più facilmente, perché le quote di mercato del "Team Rosso" sono molto minori di quelle delle aziende rivali, almeno nel campo dei laptop da gaming.

A peggiorare ulteriormente le cose, negli ultimi giorni, è stato anche il lockdown completo della città di Suzhou in Cina a causa della scoperta di alcuni casi di Coronavirus nel Suzhou Industrial Park, dove hanno sede gli stabilimenti produttivi di aziende come Bosch, Samsung, United Electronics Corporation e XMG. Alcune di queste aziende hanno dovuto bloccare completamente la produzione, prospettando un periodo di ulteriore incertezza per il mercato dei portatili da gaming.