La crisi globale dei chip peggiora: tempi di consegna e produzione in aumento

La crisi globale dei chip peggiora: tempi di consegna e produzione in aumento
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La crisi globale dei chip continua a peggiorare: sebbene personalità come Pat Gelsinger, CEO di Intel, siano certe che la carenza di semiconduttori finirà nel 2023, essa nell’ultimo periodo non accenna alcun miglioramento. Anzi, un nuovo rapporto parla di allungamenti nei tempi di consegna e produzione dei chip.

Secondo il Susquehanna Financial Group, ripreso poi dall’agenzia di stampa statunitense Bloomberg, in questo periodo i tempi di attesa per aziende come AMD e NVIDIA sono aumentato a circa 20 settimane per i semiconduttori più avanzati e 26 settimane e mezzo per microcontrollori e chip logici. Le analisi del citato gruppo di ricercatori affermano che questo è il tempo di attesa più lungo registrato dal 2017.

A subire particolarmente gli effetti di questa carenza di componenti sarà il mercato automobilistico, in quanto i prodotti utilizzati dalle aziende del mondo automotive vengono realizzati con processi di produzione più datati e dunque meno accessibili, data la loro sostituzione con i nodi d’ultima generazione. Proprio per questo motivo, CPU e GPU vedranno un peggioramento della situazione meno pesante, grazie anche alla realizzazione di nuovi impianti produttivi.

Da una parte resta ben chiaro come la carenza di chip stia peggiorando nel suo insieme e ciò potrebbe portare a nuovi aumenti dei prezzi per gli ultimi processori e le ultime schede video rilasciate sul mercato; dall’altra, però, grandi nomi come TSMC prevedono che tale mancanza di componenti finirà tra 2022 e 2023, ergo la fornitura dovrebbe normalizzarsi tra “soltanto” un anno o due.

A proposito di TSMC, il produttore di semiconduttori taiwanese a luglio ha annunciato l’arrivo dei chip a 2 nanometri nel 2023.