Il curioso caso dei pantaloni che prendevano fuoco da soli: ecco l'assurda storia

Il curioso caso dei pantaloni che prendevano fuoco da soli: ecco l'assurda storia
di

Negli anni '30, in Nuova Zelanda, ci fu un caso davvero strano di "pantaloni che prendevano fuoco". Non si tratta di uno scherzo, e sono moltissime le fonti dell'epoca che discutono dell'argomento. Lo storico James Watson scrive: "senza alcuna fiamma per miglia, i pantaloni prendevano fuoco e forse esplodevano".

"Un paio di pantaloni da uomo sono esplosi. Fortunatamente il proprietario non li stava indossando in quel momento", ha riportato un giornale della Nuova Zelanda il 12 agosto 1931. "Anche se stordito dalla forza dell'esplosione, riuscì ad afferrare l'indumento, che era appeso davanti, e lo scagliò sull'erba fuori".

Perfino alcuni decessi furono segnalati in quel periodo, causati da pantaloni che prendevano fuoco all'interno delle abitazioni. Cosa stava succedendo? Perché i pantaloni prendevano fuoco? Innanzitutto occorre sapere che tutti i contadini che si sono imbattuti in questo spiacevole incidente stavano tutti facendo la stessa cosa: cercavano di sbarazzarsi dell'erba di San Giacomo.

Questa è un'erba tossica, portata dall'Europa nel corso del 1800, che si stava diffondendo all'interno del territorio rapidamente (vi piace l'odore dell'erba appena tagliata?). La pianta causava problemi al bestiame e, quando la ingerivano, riportavano diversi problemi (diarrea, coliche e perfino la morte). Una soluzione per sradicare l'erba era il clorato di sodio, una sostanza chimica che aveva degli effetti collaterali... diciamo esplosivi. A proposito, sapevate che l'EPA è sotto inchiesta a causa del rilascio di sostanza chimiche pericolose?

Servivano degli indumenti protettivi quando si utilizzava la sostanza (avvisavano gli esperti dell'epoca). Il clorato di sodio è particolarmente esplosivo se miscelato con materiali organici; i pantaloni sono considerati "materiali organici", poiché erano fatti con lana o cotone. La sostanza, quando entrava all'interno degli indumenti usciva con molta difficoltà e, quando veniva "azionata" dal calore per attrito, iniziava ad esplodere in mille fiamme estremamente rapide e difficili da soffocare.