Datagate, Uber e stangate per gli operatori telefonici. Le top news tech di ieri

INFORMAZIONI SCHEDA
di

Nell'ultimo giovedì prima di Pasqua, continua a tenere banco il caso Datagate di Facebook, su cui è intervenuto l'amministratore delegato di Apple Tim Cook, ma è stata una giornata che ha visto protagonisti gli operatori telefonici italiani, sotto l'occhio di AGCOM e del Tar sulla questione rimborsi per le fatture a 28 giorni.

Il giovedì nero per gli operatori telefonici
E' stato un giovedì nero per gli operatori telefonici, che hanno registrato non poche stangate da vari organi del nostro paese.
Si è partiti con l'AGCOM, che ha annunciato di aver diffidato Vodafone per il tethering a pagamento. Secondo il garante, la condotta dell'operatore rosso "si configura come una restrizione all’utilizzo del terminale (nello specifico della modalità di utilizzo dello stesso come“ hot spot WiFi”), nonché come una restrizione della libertà dell’utente di scegliere l’apparecchiatura su cui fruire del servizio di accesso ad Internet".
Si è riaperto ancora una volta il fronte per la fatturazione a 28 giorni, e nella fattispecie per i rimborsi. Il TAR del Lazio, infatti, ha nuovamente stoppato i rimborsi per gli utenti, accogliendo la richiesta di TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, rinviando qualsiasi tipo di discussione al prossimo 11 Aprile.

Diritti TV Serie A: Mediapro incontra Sky
Dal fronte dei diritti TV per la Serie A 2018-2021, che sono stati acquistati da Mediapro, arriva un'interessante novità, perchè la società spagnola ha incontrato Sky in un incontro definito "cordiale" e "distensivo" da entrambe le parti. Ovviamente non è stato trovato alcun accordo, in quanto non era quello l'obiettivo del meeting, ma già nella giornata di oggi la compagnia iberica potrebbe presentare i vari pacchetti.

Uber: si parla ancora dell'incidente
Non si placano le polemiche sull'incidente che ha visto protagonista Uber. La famiglia della vittima, infatti, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la compagnia della Silicon Valley, senza però diffondere molte informazioni sulla questione, che è stata bollata dall'avvocato come "risolta".
Sono arrivate anche dichiarazioni da parte di Aptiv, la società che fornisce i sensori ADAS, che ha voluto difendersi sottolineando che secondo alcune ricostruzioni effettuate in laboratorio, Uber al momento dell'incidente aveva disabilitato la tecnologia standard di prevenzione delle collisioni. Si tratta di una pratica diffusa, e non illegale, ma che viene utilizzata dalle compagnie per testare le proprie tecnologie a guida autonoma.

Datagate, Tim Cook contro Facebook
Sul caso Datagate di Facebook si è scagliato anche l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, il quale ha affermato senza mezzi termini che la società da lui diretta non si sarebbe mai trovata in questa situazione, ma ha anche evocato una regolamentazione precisa per le società che operano sul web, al fine di proteggere i dati personali degli utenti.
Cook ha affermato che in Apple la privacy viene vista come un "diritto umano" ed una "libertà civile", e che in passato più volte la compagnia da lui diretta ha avuto la possibilità di monetizzare con i dati dei clienti, ma ha rifiutato.