Davvero il tempo non esiste? Ce lo spiega la relatività di Einstein

Davvero il tempo non esiste? Ce lo spiega la relatività di Einstein
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La vita di ogni individuo è scandita da un modello di percezione e successione degli eventi, che chiamiamo tempo. Persino le stelle e gli eventi fisici dell’universo sembrano essere scanditi dal suo scorrere. Eppure il concetto stesso di tempo potrebbe essere solo un’illusione. Albert Einstein, con la sua relatività, ha provato a spiegarcelo.

Secondo il fisico tedesco, il tempo scorre diversamente a seconda della posizione di un corpo, in relazione alla prossimità ad un oggetto massivo, e alla sua velocità. Per Einstein il tempo è sempre stato relativo.

Ciò è dovuto a un fenomeno descritto dalla relatività generale, noto con il nome di dilatazione temporale gravitazionale. Questo effetto è il risultato dell’interdipendenza tra massa dell’oggetto e campo gravitazionale generato. Più grande è un oggetto più grande sarà il campo gravitazionale risultante.

Quest’ultimo deforma lo spazio-tempo attorno ai corpi, generando la spinta gravitazionale. Il tempo, dunque, può essere deformato se l’oggetto risulta abbastanza massivo e quindi dotato di una forte attrazione gravitazionale. L’effetto di questa deformazione temporale, però, non viene percepito dall’ipotetico osservatore che si trovi in prossimità dell’”oggetto deformante”, col risultato che per costui il tempo scorre normalmente. Analizzandolo dalla prospettiva di un sistema soggetto a minore gravità, però, sarebbe possibile percepire il rallentamento del tempo provocato dall’oggetto più massivo.

Da un punto di vista relativistico, anche la velocità comporta una dilatazione del tempo. Infatti, prendendo ad esempio la velocità massima raggiungibile nell’universo, ovvero la velocità della luce, a questo valore corrisponderebbe un “arresto del tempo”, rispetto ad un sistema di percezione esterno e più statico.

Riconsiderando la deformazione provocata da oggetti massivi, analizziamo un esempio conosciutissimo di questo fenomeno, un buco nero. Questi oggetti cosmici super massivi si formano quando una stella di gigantesche proporzioni arriva alla conclusione del suo ciclo e, dal suo collasso, si genera una reazione che comprime l’enorme massa stellare in uno spazio molto ristretto.

Nei pressi dei buchi neri si sperimenta la dilatazione temporale più intensa conosciuta. Quando ci si avvicina all’orizzonte degli eventi, il limite dopo il quale nemmeno la luce può sfuggire dalla forza gravitazionale, il tempo scorre molto più lentamente e, se superato, si "arresta".

Alla luce di ciò, è possibile affermare che, secondo quanto descritto dal modello relativistico di Einstein, il tempo potrebbe davvero non esistere ed essere un’illusione arbitraria della nostra percezione, che tenta di comprendere le leggi fisiche che regolano l’universo.