DAZN e Sky: L'Antitrust apre ufficialmente un fascicolo sulle offerte commerciali

DAZN e Sky: L'Antitrust apre ufficialmente un fascicolo sulle offerte commerciali
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A seguito delle segnalazioni, giunte da parte delle associazioni dei consumatori, l'Antitrust ha ufficialmente aperto due istruttorie per pratiche commerciali scorrette e possibili violazioni dei diritti degli sportivi italiani.

Sotto la lente non è finita solo Perform, la società che gestisce la piattaforma DAZN, ma anche Sky, che secondo l'Autorità "avrebbe adottato modalità di pubblicizzazione dell'offerta del pacchetto calcio che, in assenza di adeguate informazioni sui limiti dell'offerta relativi alle fasce orarie, potrebbero avere indotto i nuovi clienti ad assumere una decisione commerciale non consapevole".

Secondo l'Antitrust, infatti, l'offerta di Sky "potrebbe presentare profili di aggressività" in quanto comporta "un significativo ridimensionamento" del pacchetto a causa del numero di partite trasmesse (7 su 10 a settimana). La compagnia di Murdoch, secondo l'Antitrust, avrebbe indotto i propri clienti a rinnovare l'abbonamento "nell'erroneo convincimento che l'offerta non fosse mutata", non avvisando di fatto i clienti storici "sulla possibilità di recedere dal contratto senza penali, costi di disattivazione e senza la restituzione degli sconti fruiti".

Sempre Sky, secondo gli stessi commissari, potrebbe anche essere accusata di violazione dell'articolo 65 del Codice del Consumo, in quanto non avrebbe "acquisito il consenso del consumatore rispetto alla nuova opzione del pacchetto calcio 2018-2019".

Per quanto riguarda DAZN, sotto la lente è finito il claim pubblicitario "quando vuoi, dove vuoi", che potrebbe indurre i consumatori a pensare "di poter utilizzare il servizio ovunque si trovi, omettendo le limitazioni tecniche che potrebbero impedirne o renderne difficoltosa la fruizione".

Altro punto contestato è il "mese gratuito" che viene proposto ai clienti durante le pubblicità. Secondo L'Antitrust, contrariamente a quanto affermato, gli utenti stipulano un vero e proprio contratto con Perform, e al termine del mese gratuito è previsto il rinnovo automatico dell'abbonamento, a meno che non si disattivi il tutto attraverso l'opzione dedicata presente nell'apposita sezione sul sito web ed applicazione. "L'iscrizione per la fruizione gratuita del primo mese comporta l'automatico addebito dell'importo per i mesi successivi in quanto il consumatore, creando l'account, darebbe inconsapevolmente il proprio consenso all'abbonamento al servizio, dovendosi attivare per esercitare il recesso e quindi evitare gli addebiti automatici".

Vengono quindi contestate le violazione degli articoli 21, 24 e 25 del Codice del Consumo, e le suddette pratiche commerciali potrebbero presentare "sia profili di ingannevolezza rispetto alle informazioni comunicate sulle caratteristiche tecniche di fruibilità del pacchetto e alle modalità di adesione all'offerta, sia profili di aggressività".