Un decennio fa abbiamo fissato 20 obiettivi per salvare la Terra e li abbiamo persi tutti

Un decennio fa abbiamo fissato 20 obiettivi per salvare la Terra e li abbiamo persi tutti
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Nel 2010, 190 Stati membri della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica si sono messi d'accordo per un piano di battaglia atto a limitare i danni inflitti al mondo naturale entro il 2020. Dopo 10 anni possiamo dire che... abbiamo fallito tutti gli obiettivi che ci eravamo imposti nel 2010.

I 20 obiettivi andavano dall'eliminazione graduale delle sovvenzioni ai combustibili fossili e dalla limitazione della perdita di habitat alla protezione del nostro oceano. Tuttavia, nel suo ultimo Global Biodiversity Outlook (GBO), pubblicato martedì, le Nazioni Unite hanno affermato che nessuno di questi obiettivi è stato raggiunto.

"Attualmente stiamo, in modo sistematico, sterminando tutti gli esseri viventi non umani", ha dichiarato all'Agence France-Presse Anne Larigauderie, segretaria esecutiva dell'Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES). L'impatto dell'umanità sul mondo naturale negli ultimi cinque decenni è stato a dir poco catastrofico: dal 1970 quasi il 70% di animali selvatici, uccelli e pesci sono scomparsi, secondo una valutazione del WWF di questo mese.

Quest'anno doveva tenersi un altro vertice per delineare una nuova scadenza, il COP15. Tuttavia, a causa della pandemia da coronavirus è stato rinviato al 2021. "Collettivamente comprendiamo meglio che questa crisi è collegata a tutto ciò di cui desideriamo discutere alla COP15", afferma Larigauderie. La scadenza è stato spostata fino al 2030.

Il GBO, comunque, ha affermato che nell'ultimo decennio sono stati compiuti alcuni (piccoli!) progressi verso la protezione della natura. Ad esempio, il tasso di deforestazione è diminuito di circa un terzo rispetto al decennio precedente e il numero delle aree protette è aumentato. Questo ovviamente non basta. "Dobbiamo riconoscere che siamo in un'emergenza planetaria", afferma David Cooper, autore principale della valutazione GBO. "Non è solo che le specie moriranno, ma anche che gli ecosistemi saranno troppo danneggiati per soddisfare le esigenze della società".