Deepfake, Garante per la Privacy italiano apre istruttoria contro Telegram

Deepfake, Garante per la Privacy italiano apre istruttoria contro Telegram
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La scoperta di bot deepfake in grado di “spogliare” le donne tramite sistemi di intelligenza artificiale sulla piattaforma di messaggistica Telegram non è passata inosservata al Garante italiano, il quale ha comunicato in data 23 ottobre 2020 di aver aperto un’istruttoria nei confronti di Telegram.

Nello specifico, nel comunicato stampa ufficiale si può leggere ciò che segue: “Il Garante chiederà a Telegram di fornire informazioni, al fine di verificare il rispetto delle norme sulla protezione dei dati nella messa a disposizione agli utenti del programma informatico, nonché di accertare l’eventuale conservazione delle immagini manipolate e le finalità di una tale conservazione. […] il Garante sta valutando ulteriori iniziative per contrastare gli usi illeciti di questo tipo di software e contenere gli effetti distorsivi del più ampio fenomeno del deep fake”.

Questo bot scoperto da Sensity funziona in modo molto semplice: basta caricare una foto e il sistema la modificherà automaticamente svestendo la persona immortalata nell’immagine. La semplicità d’utilizzo e la capacità di diffusione estremamente elevata rendono il deepfake un fenomeno molto pericoloso, specialmente poiché può essere utilizzato per prendere di mira anche persone comuni senza che esse lo sappiano.

Questa lotta non è l’unica condotta in Italia nella medesima piattaforma di messaggistica ideata da Pavel Durov: Telegram, infatti, è stato preso di mira anche ad agosto poiché utilizzato per diffondere illegalmente in formato PDF i principali quotidiani nazionali. La vicenda, in tal caso, si è conclusa con la denuncia presentata da FIEG e AGCOM e la successiva chiusura di 300 canali Telegram indagati.