Qualche dettaglio in più sulla cava che cela millenni di storia umana

Qualche dettaglio in più sulla cava che cela millenni di storia umana
di

La cava Es-Skhul si trova tra i monti della catena montuosa Carmelo (Israele) ed è uno dei più antichi luoghi di sepoltura della specie umana. Si pensa, infatti, che risalga a più di 100,000 anni fa.

La prima ricerca archeologica sul luogo venne portata avanti nel 1928 da Dorothy Garrod, archeologa e professoressa all'Università di Cambridge tra il 1939 e il 1952. Inizialmente sono stati trovati all'interno della cava molti attrezzi rudimentali e ossa di animali. Successivamente sono stati scoperti anche dei resti umani.

I microliti ritrovati, le armi in pietra, le sepolture con ossa umane e animali hanno portato gli studiosi a credere che in questo luogo si fosse affermata una versione tarda della cultura natufiana epipaleolitica (diffusa prevalentemente nelle zone del Levante).

Le popolazioni natufiane, vissute tra i 15,000 e 11,500 a.C., erano solite stabilirsi in alcune zone specifiche ancora prima che l'agricoltura fosse inventata. Inoltre, si ritiene che furono i primi semi-nomadi a coltivare alcuni cereali (uno studio interessante darebbe dettagli in più sull'alimentazione degli uomini primitivi) e a praticare riti funerari.

Sono stati ritrovati in tutto 9 esemplari umani dal 1928 ad oggi all'interno della cava, di cui 7 adulti e 3 bambini - classificati ciascuno con un numero da 1 a 9. Vennero analizzati con maggiore attenzione gli esemplari 1,4 e 5. Probabilmente questi vennero sepolti secondo un rituale preciso, perché vicino ai loro corpi sono stati ritrovati delle conchiglie perforate - usate, probabilmente, per accompagnare il defunto o usate per la celebrazione funeraria.

Nel 2002, durante una ricerca sul campo, l'archeologa Mina Weinstein-Evron (Università di Haifa, Israele) e i suoi collaboratori trovarono mascella possibilmente appartenuta allo Skuhl numero 5. Grazie alle nuove tecnologie, confermarono che esso risalisse a più di 100,000 anni fa.

Al momento della scoperta erano certi che si trattasse di un osso umano moderno. Tuttavia, vi erano delle incongruenze con le date.

I primi Homo Sapiens trovati al di fuori del continente africano risalgono a 55,000 anni dopo la data stabilita per la mascella ritrovata a Skhul. L'obiettivo, quindi, dei ricercatori divenne capire in quale posizione si trovano nella linea dell'evoluzione umana gli Skhul/Qafzeh Hominis (chiamati così proprio dai luoghi del ritrovamento) che vissero in queste zone e come questi interagirono con i Neanderthal e le altre specie esistenti prima di loro.

Gli ultimi scavi condotti sono stati conclusi il 5 Marzo del 2020 e sono state ricavate numerose informazioni da elaborare per poter approfondire la civiltà che risiedette in questo luogo. Rimane straordinario, però, il fatto che una cava di modeste proporzioni possa celare millenni di storia sotto il suolo e continui, a distanza di quasi un secolo, ad essere una fonte interminabile di nuove scoperte.

A proposito, sono state trovate recentemente anche delle raffigurazioni preistoriche in Australia dallo stile completamente inedito.