Deviare un asteroide dalla sua orbita? Ecco come e dove colpirlo.

Deviare un asteroide dalla sua orbita? Ecco come e dove colpirlo.
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Tutti ricordiamo la recente dimostrazione della prima deviazione di un asteroide tramite un impatto cinetico, grazie al veicolo spaziale Double Asteroid Redirection Test (DART) della NASA, che si è schiantato contro l'asteroide Dimorphos. Ma, scientificamente, dove dovremmo impattare un tale corpo celeste per deviarne più efficacemente l'orbita?

La sonda DART, secondo programmazione, avrebbe dovuto colpire il centro di Dimorphos quasi frontalmente, ed i telescopi terrestri hanno confermato che tale impatto ha effettivamente modificato con successo il periodo dell'orbita di 32 minuti, molto più di quanto immaginato, generando due code distinte.

Quindi basterebbe semplicemente spedire verso il centro dell'asteroide una sonda grande quanto una lavatrice a tutta velocità?

Per rispondere a questa domanda, che banale non è, i ricercatori della Tsinghua University hanno proposto una geometria ottimale dell'impatto cinetico, così da migliorare l'entità effettiva della deflessione dell'impatto, promuovendo una maggiore comprensione su come sfruttare appieno un penetratore ad energia cinetica (o impattore cinetico) ed ottenere i migliori risultati.

Secondo i dati ottenuti, e pubblicati nel nuovo articolo del Journal of Guidance, Control, and Dynamics, hanno scoperto che un impatto decentrato, ma ben studiato, sembrerebbe aumentare l'efficienza della deflessione di oltre il 50% rispetto all'impatto centrale utilizzato dalla missione DART.

Il lavoro dei ricercatori mostra un risultato davvero sorprendente poiché, indipendentemente dalla forma dell'asteroide bersaglio, il cambiamento di velocità dell'asteroide è lo stesso, cambia infatti solo in base alle proprietà del materiale di cui è composto. Un dato che loro hanno chiamato "odografo Delta-v".

Hanno infatti spiegato in maniera tecnica gli autori: "L'odografo Delta-v, in meccanica, è una distorsione di una superficie sferica ideale. La determinazione di un profilo realistico richiede la quantificazione dell'effetto degli angoli di impatto sulle efficienze di trasferimento della quantità di moto, che possono essere calcolate da simulazioni idrodinamiche di impatti obliqui".

Quindi, secondo i ricercatori, utilizzando i giusti dati e le giuste proporzioni, il cambiamento di orbita effettivo potrebbe aumentare fino al 50% quando si colpisce la posizione ottimale, rispetto ad un semplice impatto centrato. Come dire "evitiamo di caricare semplicemente a testa bassa come un toro".

Addirittura, per gli asteroidi allungati simili a Itokawa (un piccolo asteroide Apollo del diametro medio di circa 300 metri), una direzione ottimale di impatto può persino aumentare la distanza di deviazione finale del 100%!

"Riteniamo quindi che, il metodo di ottimizzazione da noi proposto, dovrebbe essere tenuto in considerazione nelle future progettazioni di traiettorie globali delle missioni di deflessione degli asteroidi", hanno concluso gli autori.

A proposito di DART, ecco lo splendido video dell'impatto contro Dimorphos, se ve lo siete perso.

Deviare un asteroide dalla sua orbita? Ecco come e dove colpirlo.