Diagnosticare un disturbo d'ansia con delle analisi del sangue? Ora si può
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Determinare il rischio di sviluppare ansia attraverso un esame del sangue? Proprio così. Vediamo meglio cosa hanno scoperto i ricercatori in uno studio pubblicato sulla rivista Nature.
Un team di ricercatori della Indiana University School of Medicine, ha convalidato un test basato su alcuni biomarcatori fortemente associati al disturbo dell'umore, in grado di fornire informazioni sulla gravità attuale di tale disturbo e sul suo trattamento. Dopo aver visto l'algoritmo in grado di predire ansia e depressione, ecco una ricerca con risultati straordinari!
Per identificare i biomarcatori di ansia adatti, il dott. Niculescu e i suoi colleghi hanno reclutato pazienti presso l'Indianapolis VA Medical Center, assegnandoli a uno dei tre gruppi proposti. Il primo definito "Gruppo di scoperta dei biomarcatori" era composto da 58 persone (41 maschi e 17 femmine) il cui livello di ansia cambiava almeno una volta da una visita all'altra. È stato proprio questo gruppo a consentire di ricercare le specifiche molecole che potrebbero essere collegate a cambiamenti repentini nel tono dell'umore.
Difatti i migliori biomarcatori trovati in questo "gruppo di scoperta" sono stati poi testati su un secondo gruppo di volontari definito "Gruppo di convalida dei biomarcatori" e da qui, quelli convalidati sono stati utilizzati in diversi test atti a prevedere stati di ansia elevata e ansia clinicamente grave in un terzo gruppo di soggetti con diagnosi già confermata.
Infine, utilizzando i risultati di tutti e tre i gruppi sono stati confermati ben 19 biomarcatori presenti nel sangue che possono essere impiegati per prevedere i cambiamenti nell'ansia. Si tratta di un passo molto importante, poiché così facendo tali disturbi largamente diffusi, potrebbero essere riconosciuti ancor prima che si presentino, rappresentando dunque una vera e propria fonte di diagnosi precoce. Considerando inoltre che ansia e stress aumentano violenza e depressione, le vite che potrebbero essere salvate sarebbero milioni ogni anno.
Così come afferma il dott. Niculescu: "Ci sono persone che soffrono di ansia e non viene diagnosticata correttamente, quindi hanno attacchi di panico, ma pensano di avere un infarto e finiscono al pronto soccorso con ogni sorta di sintomi fisici, se possiamo saperlo prima, allora possiamo sperare di evitare questo dolore e sofferenza e trattarli prima con qualcosa che corrisponda al loro profilo."
FONTE: nature
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