La difficoltà di mining del Bitcoin è più alta che mai: cosa implica e cosa vuol dire?

La difficoltà di mining del Bitcoin è più alta che mai: cosa implica e cosa vuol dire?
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In un nuovo articolo pubblicato su Bitcoin.com, si fa riferimento ad un aspetto molto interessante. La difficoltà di mining della criptovaluta infatti ha raggiunto il massimo storico nella giornata di ieri, 27 Aprile 2022, all’altezza del blocco 733.824, dopo essere balzata del 5,56% rispetto a due settimane fa.

Complessivamente, l’ ATH si avvicina a 30 trilioni ed alla luce del cambiamento di ieri è a 29,79 trilioni. Cosa vuol dire ciò? Che i miner si trovano di fronte ad un momento storico in quanto mai come in questo momento è difficile estrarre Bitcoin: per le prossime due settimane la situazione è destinata a restare questa. Solitamente, la difficoltà di mining di Bitcoin viene modificata ogni due settimane (ogni 2016 blocchi), allo scopo di mantenere il normale tempo di blocco di 10 minuti.

Al massimo storico anche l’hashrate di Bitcoin, che è a 252,39 exahash al secondo (EH/s), dopo che il 23 Aprile 2022 aveva raggiunto il punto più alto al blocco 733.187 con un hashrate di 271,19 EH/s. Negli ultimi 90 giorni l’hashrate stimato è stato di 201,8 EH/s, ed il prossimo retarget di difficoltà dovrebbe avvenire intorno al 10 Maggio 2022.

Alcune analisi emerse nelle scorse ore parlavano di un calo d’interesse degli utenti nei confronti di Bitcoin.

La difficoltà di mining del Bitcoin è più alta che mai: cosa implica e cosa vuol dire?