Dimagrire mangiando è davvero possibile? Il mito degli alimenti a "calorie negative"

Dimagrire mangiando è davvero possibile? Il mito degli alimenti a 'calorie negative'
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Dopo i primi approcci ai banchetti natalizi, il senso di colpa per le calorie ingerite sale a dismisura e il nostro inconscio pensa già a come smaltirle. Purtroppo il campo della nutrizione è colmo di false credenze e teorie errate. Una di queste sono i fantomatici alimenti a “calorie negative”, che permetterebbero di dimagrire mangiando.

Uno di questi “cibi miracolosi” è il sedano che, secondo tale diceria, fornirebbe meno calorie di quelle necessarie per mangiarlo, digerirlo e assorbirlo. Ma è davvero così? Esistono cibi che permettono di perdere calorie piuttosto che incamerarle?

Le calorie rappresentano le unità energetiche contenute negli alimenti. Per intenderci, avete presente la tabella calorica presente sul retro delle confezioni degli alimenti? Ecco, lì sono forniti i valori nutrizionali e l’apporto calorico dello specifico alimento. Da un punto di vista fisiologico, assumiamo calorie con l’alimentazione, in seguito, queste vengono bruciate e sfruttate per sostenerci e compiere le azioni quotidiane.

A questo punto è necessario introdurre un concetto cruciale, ovvero il fabbisogno calorico giornaliero. Si tratta di un parametro, differente da individuo ad individuo, che determina la quantità di calorie da assumere per avere energie da investire nella quotidianità e mantenere uno stato di salute ottimale. Un altro enigma alimentare risolto ha permesso di capire perché ai bambini non piacciono le verdure.

Secondo Louise Dunford, esperta in nutrizione della De Montfort University nel Regno Unito, è necessario suddividere il nostro fabbisogno energetico in tre componenti fondamentali. Il primo è associato all'energia per sostenere il corpo a riposo, ovvero per svolgere i processi fisiologici vitali. Il secondo è il riscontro termico legato all’assunzione di alimenti, noto come termogenesi indotta dalla dieta, che provoca un aumento del metabolismo dopo i pasti. Infine, l’ultimo parametro costituente è quel surplus energetico necessario per svolgere le attività quotidiane e effettuare esercizio fisico.

Tornando agli alimenti a “calorie negative”, Dunford spiega "La teoria alla base degli alimenti a calorie negative è che alcuni alimenti hanno un contenuto calorico inferiore rispetto alla quantità di energia necessaria per digerire e assorbire il cibo nel corpo" e continuando "Questo sembra plausibile, in teoria. Ma in realtà, anche gli alimenti a più basso contenuto calorico, come il sedano, contengono più calorie di quelle necessarie per scomporle e assorbirle nel corpo".

In questa tipologia di alimenti, oltre al sedano, si potrebbero annoverare lattuga, carote, pomodori, pompelmo, cetrioli e broccoli, ma, in realtà, per nessuno di tali alimenti il dispendio calorico della nutrizione è maggiore di quello contenuto. Gli esperti, infatti, affermano che non esistono prove dell’esistenza di alimenti a calorie negative.

L’esperto di nutrizione, Tim Crowe, infatti, conferma "Anche l'umile gambo di sedano, pur essendo composto per circa il 95% di acqua, contiene ancora un piccolo numero di kilojoule di carboidrati”.

Le uniche eccezioni a tali evidenze sarebbero l’acqua e la gomma da masticare. Riguardo la prima, pur non trattandosi di un alimento, viene considerata a calorie negative quando è fredda, in quanto è necessario spendere energia per mantenere la temperatura corporea.

Anche la gomma da masticare è ritenuta a calorie negative, ma il suo effetto brucia-calorie è davvero irrisorio. "La masticazione brucia solo 11 kcal all’ora e quindi difficilmente può essere considerata un vero esercizio”, spiega Nienaber-Rousseau.

I regimi alimentari che millantano l’utilizzo di tali alimenti per perdere peso in modo semplice non possiedono fondamento. Tali alimenti, infatti, non causano un deficit calorico negativo, ma sono efficaci strumenti per soddisfare la fame senza assumere una quantità spropositata di calorie, e in combutta con l’esercizio fisico, permettono un dimagrimento graduale, efficace e salutare.

Secondo gli esperti, però, non è sufficiente aggiungere alla dieta cibi salutari per saziare i morsi della fame e favorire una perdita di peso efficace, ma andrebbe modificata l’intera scelta alimentare, sostituendo i cibi ad alto contenuto calorico con frutta e verdura, piuttosto che aggiungere semplicemente questi ultimi a portate ipercaloriche. Inoltre, le persone tendono a sottovalutare il contenuto calorico dei pasti quando sono accompagnati da alimenti sani.

È cosa ben nota che tali alimenti apportino benefici alla salute umana e, secondo alcuni studi, mangiare frutta e verdura favorisce il benessere mentale dei bambini.