Dipendenti americani di TikTok pronti a fare causa al governo: 1500 posti sono a rischio

Dipendenti americani di TikTok pronti a fare causa al governo: 1500 posti sono a rischio
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Secondo un report pubblicato dalla testata The Hill, un dipendente di TikTok starebbe per fare causa all’amministrazione Trump per conto dei lavoratori americani della divisione statunitense del social network di proprietà di ByteDance, in quanto 1500 posti di lavoro sarebbero a rischio.

Il responsabile tecnico di TikTok Patrick Ryan ha dichiarato che “la causa si concentrerà sul diritto costituzionale a un giusto processo, sostenendo che non sta al Presidente decidere di ‘consentire o non consentire intere attività per un semplice capriccio’”. Inoltre, Ryan ha ribadito che molti dipendenti probabilmente perderanno il lavoro quando l’ordine di Trump diventerà attivo, ovvero il 12 novembre 2020.

Per sostenere i costi della rappresentanza legale, garantita dal noto avvocato per i diritti di Internet Blackstone Law Group, Ryan ha avviato una campagna crowdfunding che attualmente ha raccolto 15.000 dollari sui 30.000 necessari. La causa verrà intentata più tardi questa settimana e servirà non solo a far valere i diritti costituzionali dei lavoratori, minacciati da un possibile eccesso di potere esecutivo, ma anche per comprendere meglio come il Dipartimento del Commercio intenda applicare il divieto alle transazioni.

Ryan infatti ha aggiunto, alla luce del suo passato come avvocato per Google, che le clausole dell’ordine esecutivo non solo metterebbero TikTok fuori dal mercato statunitense, ma vieterebbero alla società di pagare i suoi dipendenti. Questa evenienza va assolutamente evitata per non lasciare 1500 dipendenti senza posto di lavoro, mettendo potenzialmente a rischio il loro benessere soprattutto in questo periodo difficile.

Nel mentre, Oracle si è aggiunta alle aziende interessate all’acquisizione di TikTok: la multinazionale americana nota per Java starebbe valutando un’operazione estesa, che potrebbe coinvolgere potenzialmente i mercati di USA, Australia, Canada, Nuova Zelanda e non solo.