Disney+: i crash del day one provocati dall'enorme traffico

Disney+: i crash del day one provocati dall'enorme traffico
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Disney+ nelle prime 24 ore ha totalizzato 10 milioni di abbonati, ma molti di questi hanno lamentato disservizi e problemi ad effettuare il login. La società, a pochi giorni dal misfatto, ha fatto chiarezza sulla questione ed ha spiegato le motivazioni.

Kevin Mayer, il responsabile della divisione consumer di Disney, ha negato le voci secondo cui i problemi sarebbero stati dettati dai server di Amazon o piattaforme di terze parti su cui si sorregge l'applicazione. Il dirigente ha infatti affermato che i disservizi sono legati "al modo con cui abbiamo progettato l'app", che non è stata in grado di reggere l'enorme mole di utenti connessi.

Disney+ infatti si basa sulla tecnologia BAMTech, lo stesso servizio di streaming usato da HBO Now, che ha trasmesso anche Game of Thrones ed ha messo al riparo i telespettatori da problemi come quelli riportati da HBO Go al lancio. Mayer ha sostenuto che sebbene BAMTech abbia gestito flussi di volume elevati in passato, non aveva mai visto un traffico simile come quello registrato al day one di Disney+.

"Non abbiamo mai avuto una quantità simile di richieste. Abbiamo reso evidenti alcuni limiti per l'architettura che prima non lo erano" ha detto Mayer, il quale ha anche sottolineato che i problemi sono stati risolti, inclusi quelli che impedivano di riprendere la riproduzione di un film dal punto in cui la si era interrotta. Secondo Mayer "è un problema di codifica, e lo ricodificheremo" attraverso un aggiornamento software dell'applicazione.

In risposta alle critiche, Mayer ha anche riconosciuto che il lancio di Disney+ è stato più ampio rispetto a Netflix, che potrebbe non aver avuto 10 milioni di persone che cercavano di registrarsi in contemporanea.

Nessuna dichiarazione invece in merito alle migliaia di password rubate.