DJI, stop alle vendite in Russia ed Ucraina: "no all'uso dei nostri droni in guerra"

DJI, stop alle vendite in Russia ed Ucraina: 'no all'uso dei nostri droni in guerra'
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DJI ha annunciato di aver temporaneamente sospeso tutte le attività commerciali, inclusa la vendita, in Russia ed Ucraina alla luce delle ostilità in corso tra i due paesi.

La notizia, riportata da Reuters, evidenzia come DJI sia la prima grossa società cinese ad interrompere le vendite in Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina dello scorso febbraio.

Un portavoce della compagnia ha voluto evidenziare come tale scelta rispecchi a pieno i suoi principi: “come DJI detestiamo qualsiasi uso dei nostri droni per causare danni e stiamo temporaneamente sospendendo le vendite in questi paesi per garantire che nessuno usi i nostri droni in scenari di guerra”.

Lo scorso mese il politico ucraino Mykhailo Fedorov aveva esortato DJI ad interrompere la vendita dei suoi prodotti in Russia, evidenziando che venivano utilizzati dall’esercito del Cremlino per “uccidere i civili”. Il politico ucraino aveva anche spiegato che la nazione starebbe utilizzando una versione estesa della piattaforma di rilevamento di droni, AeroScope, per ottenere informazioni sui voli.

Come abbiamo avuto modo di raccontare su queste pagine, anche Mediaworld aveva bannato Dji, nonostante quest’ultima avesse ampiamente smentito supportare la Russia.

Nella dichiarazione non è stata diffusa alcuna informazione sul timing di questo top: non è chiaro fino a quando è stato imposto lo stop alle vendite ed attività commerciali.