Dl Cura Italia e stop alle portabilità telefoniche: associazioni sul piede di guerra

Dl Cura Italia e stop alle portabilità telefoniche: associazioni sul piede di guerra
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Nella giornata di ieri abbiamo parlato dell'emendamento presentato da Lega e M5S al DL Cura Italia, in cui i partiti hanno chiesto al Governo di inserire nel pacchetto di misure lo stop alla portabilità dei numeri di telefono. Secondo quanto riportato oggi da alcuni giornali, la questione sarebbe cambiata.

CorriereComunicazioni infatti sottolinea che la Lega ha lasciato intendere che potrebbe sfilarsi, attraverso Massimo Capitanio che è membro della commissione Telecomunicazioni alla Camera,: "sullo stop alla portabilità dei numeri di telefonia fissa e mobile è possibile un compromesso che tuteli sia la libera concorrenza, e quindi i consumatori, sia i tecnici che in queste settimane hanno il diritto di stare a casa non dovendo svolgere interventi strettamente indispensabili" ha affermato.

Il deputato ha infatti osservato che è si necessario bloccare il cambio di operatore per evitare gli interventi in casa o in strada, ma "questo periodo di stop va contenuto in poche settimane e con date certe".

L'iniziativa però ha però trovato sostegno da parte del Partito Democratico di Nicola Zingaretti. Vincenzo D'Arienzo infatti ha firmato l'emendamento del Movimento 5 Stelle ed ha annunciato che il suo partito darà pieno sostegno al provvedimento, allo scopo di "evitare che si vada nei negozi di telefonia, ci siano assembramenti e si rischino ulteriori contagi".

Di diverso avviso Altroconsumo, che ha espresso a chiare lettere la propria contrarietà all'emendamento, il quale è stato bollato come "una indegna strumentalizzazione della pandemia per attuare misure anticompetitive a danno dei consumatori".

Rosario Trefiletti del Centro Consumatori Italia ha spiegato che l'emendamento non ha alcuna giustificazione in quanto "non c'è correlazione tra il virus e la portabilità del numero", ma anzi ha invitato il Governo a favorire la concorrenza dell'intero sistema TLC.

Fastweb si è rivolta direttamente all'AGCOM, attraverso una nota in cui ha sottolineato che "la proposta di bloccare le procedure di migrazione e di portabilità del numero, avanzata in queste ore, non contribuisca in alcun modo alla salvaguardia dei lavoratori e dei clienti, poiché né le attività di cambio operatore per la rete mobile né quelle per la rete fissa, al netto di poche eccezioni, necessitano di intervento di un tecnico in casa".