Il docente del MIT: "viviamo in una realtà simulata, è più probabile del contrario"

Il docente del MIT: 'viviamo in una realtà simulata, è più probabile del contrario'
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Il ricercatore e docente del MIT Rizwan Virk è estremamente convinto che l'umanità viva all'interno di una realtà simulata — nula di più di una versione molto sofisticata di una partita a The Sim. "Le possibilità che sia così? Tra il 50 e il 100%", ha detto.

Il ricercatore lo ha spiegato durante una intervista a Digital Trends, dove ha detto di essersi interessato a questa stravagante —ma molto in voga— teoria leggendo il libro "The Simulation Hypothesis", che per l'appunto teorizza che la vita sia una sorta di videogioco creato da una civiltà superiore.

"È molto probabile che chiunque abbia creato la nostra simulazione voglia vedere dove, dato un numero di scelte casuali, andremo a finire come civiltà". Insomma, in un mondo completamente casuale, dove esiste il libero (ma mica troppo) arbitrio, cosa succederebbe? "Ci uccideremo tutti a vicenda? Finiremo per costruire armi nucleari? O finiremo per creare anche noi la nostra personale simulazione?".

E il senso di tutto questo? Forse non c'è: "Non credo che sia necessario che la nostra simulazione abbia uno scopo, come comprendere se saremo in grado di sopravvivere al cambiamento climatico. Al contrario, credo che sia come in ogni video gioco online, dove ogni personaggio ha la sua personale lista di quest e la libertà di scelta di decidere cosa fare poi".

Dello stesso avviso è anche George Hotz, il primo hacker che riuscì ad effettuare il jailbreak del primo iPhone e successivamente della PS3, di recente durante un panel a SXSW ha detto di credere in questa teoria, e di voler fondare una religione per aiutare gli esseri umani a scappare dalla simulazione.