Domande esistenziali e dove trovarle: ma perché proprio febbraio ha 28 giorni?

Domande esistenziali e dove trovarle: ma perché proprio febbraio ha 28 giorni?
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Perché febbraio ha 28 giorni?” è uno di quei dubbi esistenziali che ci poniamo almeno una volta nella vita, ma fa parte anche di quelle domande “fugaci” a cui si risponde “è sempre stato così”. Oggi, a distanza di tre settimane dall’inizio del secondo mese dell’anno, vi concederemo il dono della conoscenza.

Durante l’VIII secolo a.C., un certo monarca di una certa potenza nascente decise che il calendario avrebbe dovuto essere più accurato, allineandolo ai 12 cicli lunari dell’anno: stiamo parlando proprio del secondo re di Roma, Numa Pompilio. Al tempo di Romolo, infatti, gli anni duravano 10 mesi, plasmati ad hoc per monitorare le stagioni, in relazione al raccolto.

Il nuovo anno era formato da 355 giorni e, per rispettare questo valore, il nuovo re introdusse due mesi, ovvero gennaio e febbraio. Ma come si arriva alla formulazione “difettosa” del secondo? I romani ritenevano che i numeri pari portassero sfortuna; non a caso, ogni mese aveva un numero dispari di giorni (si alternavano tra 29 e 31). Per arrivare ai 355 giorni, un mese avrebbe dovuto essere obbligatoriamente pari e fu scelto proprio febbraio. Non a caso, il secondo mese dell’anno era riconosciuto come un periodo sfortunato.

Menzione onorevole è la teoria proposta anche da Slate: febbraio avrebbe ottenuto questa identità nefasta a causa dei riti funebri che correvano durante questo lasso di tempo. Ad avvalorare questa ipotesi è la somiglianza tra il termine febbraio e la parola sabina februare, che significa “purificare”.

Sappiamo che vi state facendo tutti la stessa domanda ora... Perché, ogni quattro anni, febbraio è composto da 29 giorni?