Donald Trump accusa Google: state manipolando i risultati delle ricerche su di me

Donald Trump accusa Google: state manipolando i risultati delle ricerche su di me
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"Google ha truccato il suo motore di ricerca affinchè mostri solo risultati negativi su di me", dice Donald Trump. L'accusa si aggiunge ad un'ampia lista di recriminazioni mosse alle Big del tech: anche Facebook e Twitter sono stati accusati di osteggiare i conservatori. La questione è seria e particolarmente sentita in America.

"Signor Zuckerberg, la sua piattaforma censura le pagine cattoliche e di destra?" aveva chiesto il senatore texano Ted Cruz al CEO di Facebook ormai lo scorso aprile. Si parlava di Cambridge Analytica e Mark Zuckerberg era stato convocato davanti ai membri del Congresso USA per una lunga audition. Molte le domande poco pertinenti, fortissima l'impressione che numerosi senatori e parlamentari americani non avessero davvero idea dell'oggetto della controversia. Così succede che una delle domande che più aveva fatto discutere nei giorni immediatamente successivi all'evento fosse proprio quella — che con Cambridge Analytica non aveva nulla a che fare. Esiste davvero una tendenza da parte della Silicon Valley a schierarsi a sinistra? E se così fosse, è diritto di queste aziende —potenti e prive di concorrenti— mettere il bavaglio ai repubblicani per rafforzare la sinistra?

Per molti conservatori il presunto pregiudizio dei social e delle piattaforme tech nei confronti di media e politici di destra è diventata recentemente una vera e propria ossessione. La tesi è semplice: Google, Twitter e Facebook occupano una posizione di monopolio pressochè totale nei rispettivi campi, i loro dipendenti, a partire dai vertici, sono apertamente schierati a sinistra, di conseguenza, le loro piattaforme stanno facendo di tutto per dare filo da torcere ai repubblicani con vere e proprie campagne di censura e di manipolazione delle notizie.

Una tesi che è stata rafforzata da veri e propri scivoloni delle aziende in questione, come quella volta che Facebook aveva dovuto chiedere scusa dopo le accuse di aver manipolato la propria sezione notizie per escludere i media di destra. In altri casi illazioni sono state alimentate dopo alcune azioni dei social che tuttavia sembrerebbero dovute — come il ban subito nella pressochè totalità dei social media dal controverso cospirazionista Alex Jones, papà di Infowar e responsabile della diffusione di alcune delle bufale più pericolose e squallide degli ultimi mesi.

Oggi, dopo aver fatto altrettanto con Twitter, Trump si scaglia anche contro Google —continuando quello che sembra un vero e proprio braccio di ferro con la Silicon Valley. Contesa che potrebbe portare a importanti novità anche sul piano legislativo.

"Il 96% dei risultati per la ricerca 'Trump News' portano a media nazionali di sinistra", ha twittato infatti The Donald. "Controllano quello che possiamo e non possiamo vedere. É una situazione molto seria a cui daremo risposta!".

"Vengono mostrati solo risultati provenienti da Fake New Media. In altre parole, hanno truccato (il sistema) per me e altri, così la maggior parte delle storie sono NEGATIVE", si legge sempre nei tweet del Presidente USA. "Predomina la Fake-CNN, i repubblicani/conservatori sono silenziati".

Al momento l'amministrazione Trump non ha ancora annunciato nessun piano per "dare risposta" al problema. Ad ogni modo non è chiaro da dove venga il dato (quello di un presunto 96% di risultati "truccati") sventolato da Trump — verosimilmente si tratta di una esagerazione, in pieno stile Donald.