Donald Trump presidente USA anche grazie agli hacker russi, la CIA conferma

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Uno dei temi più chiacchierati dell’anno in tutto il mondo è stato l’elezione del nuovo presidente USA, un evento che ha impegnato i candidati in decine di mesi di campagna e propaganda, mentre noi “pubblico” ci siamo sorbiti dibattiti e sondaggi.

Proprio questi ultimi non hanno indovinato un bel niente, poiché hanno sempre dato Hillary Clinton come favorita, mentre poi sappiamo tutti che lo studio ovale è andato a Donald Trump. Il candidato più controverso e scomodo dell’intera storia americana è riuscito negli ultimi mesi di campagna elettorale a compiere un autentico miracolo.

È riuscito a ribaltare le sorti dell’elezione conquistando la maggioranza dei Grandi Elettori, vincendo nonostante le preferenze repubblicane siano state inferiori a quelle democratiche. Ma com’è riuscito il magnate milionario in questa impresa? Ha fatto tutto da solo, con il suo carisma? Forse non proprio. Secondo un’indagine top secret condotta dalla CIA in questi ultimi mesi, l’imprenditore sarebbe riuscito a conquistare la Casa Bianca grazie anche all’amica/nemica Russia, e dunque al governo di Vladimir Putin. La notizia è una di quelle da vero e proprio terremoto, rilanciata in tutto il mondo dal The Washington Post, dunque una fonte più che autorevole.

Si tratta della prima volta nella nostra storia recente in cui i due Paesi finiscono per “collaborare” al fine di raggiungere un traguardo comune, mentre solitamente vi è fra i due un famoso gelo (e non solo per la Guerra Fredda). La Madre Russia sarebbe colpevole di aver hackerato il Democratic National Committee, così tutte le email del capo della campagna democratica John Podesta. Email a dir poco imbarazzanti, che mostravano come fosse stata ostacolata la candidatura del senatore Bernie Sanders. La diffusione di questi materiali ha pesato non poco sull’elezione della Clinton, anche perché lo stesso Trump ha costruito una contro-campagna violenta sulla vicenda.

L’Intelligence Community americana ha dunque la certezza che la Russia abbia interferito nell’elezione del presidente, ma non è ancora chiaro il perché. L’indagine ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora, sembra infatti che questa pratica di sviare l’opinione pubblica grazie all’hacking di materiali sensibili non sia nuova, né in Russia e né in altri Paesi. Tradotto, significa che la tecnologia e le sue “naturali falle” possiedono ormai un peso enorme nella vita quotidiana e nelle scelte di ognuno di noi. Il Grande Fratello è praticamente realtà.