Un drone è entrato all'interno del reattore nucleare di Chernobyl: ecco cos'ha scoperto

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Robot e droni sono molto utili agli esperti che - tra le tantissime applicazioni - vogliono esplorare Chernobyl. Non è la prima volta che dei robot esplorano il luogo del disastro (così come vi abbiamo precedentemente riportato) e questa volta gli esperti hanno deciso di utilizzare dei droni. Il motivo? Esplorare il reattore nucleare.

Il drone, chiamato Elios 2, ha confermato l'assenza di scorie nucleari nel reattore cinque per la prima volta dal disastro del 1986. Non è la prima volta: lo scorso anno i piloti di Flyability - i produttori del velivolo - hanno effettuato una missione presso la centrale nucleare di Chernobyl, ma non era stata condotta alcuna ricerca sulla presenza di scorie.

L'obiettivo della ricerca era quello di ricercare eventuali barre di combustibile nucleare rimanenti nel reattore. Elios 2 viene utilizzato per le ispezioni delle centrali nucleari e grazie alle sue telecamere gli esperti possono capire quando attuare la manutenzione dell'impianto. "La missione di Chernobyl è stata stressante, perché il muro che dovevamo sorvolare era alto 70 metri, quindi non c'era modo di riavere il drone se il segnale fosse stato perso", ha dichiarato il responsabile.

Fortunatamente, la missione è stata un successo e sono state raccolte molte immagini del reattore. Con l'aiuto di Elios 2, i piloti dei droni sono stati in grado di volare nel reattore cinque e raccogliere dati sufficienti per confermare che non sono più presenti delle scorie nucleari da nessuna parte nella struttura.

Insomma, una grande dimostrazione dell'utilità di droni e robot.