C'è "materia oscura" anche nel genoma umano: Potrà essere fondamentale contro il cancro
Ricercatori svizzeri dell'Università di Berna e dell'ospedale Insel, hanno scoperto nuovi approcci per lo sviluppo di farmaci per il trattamento del cancro al polmone, soprattutto quello "non a piccole cellule" o NSCLC. Studiando la cosiddetta "materia oscura" del genoma umano potrebbero contrastare una patologia rimasta in gran parte incurabile.
Gli autori dello studio hanno esaminato una particolare classe di geni, poco conosciuta, chiamata "RNA lunghi non codificanti" (o lncRNA). Esistono in abbondanza nella cosiddetta "materia oscura" o "DNA non codificante per proteine", che costituisce la stragrande maggioranza del nostro genoma, proprio come la materia oscura nell'Universo.
Infatti, il genoma umano contiene circa 20.000 geni "classici" codificanti per le proteine, ma tale numero è decisamente inferiore a quello degli lncRNA, che è di ben 100.000 geni, le cui funzioni biologiche sono ancora sconosciute per il 99% di loro.
Per studiare quindi il ruolo degli lncRNA in quel particolare cancro polmonare, i ricercatori hanno iniziato analizzando tutti set di dati finora disponibili, per vedere quali geni non codificanti fossero presenti. Un'analisi che ha portato ad un elenco di oltre 800 lnRNA e lo sviluppo di un sistema di screening ad hoc.
I ricercatori, hanno poi applicato questa loro metodologia a due linee cellulari del tumore, esaminando in che modo l'inibizione degli lncRNA selezionati ha influenzato i cosiddetti "segni distintivi" delle cellule del NSCLC, quali proliferazione, formazione di metastasi e resistenza alla terapia.
Negli esperimenti di laboratorio, gli autori hanno utilizzato piccoli RNA sintetizzati chimicamente chiamati "oligonucleotidi antisenso" (o ASO), che si legano agli lncRNA a cui mirano e ne provocano la degradazione.
I risultati, seppur iniziali, sono stati molto promettenti, dimostrando che per la maggior parte degli lncRNA selezionati la loro distruzione da parte di un ASO ha inibito la divisione cellulare del cancro nella coltura di riferimento.
La dott.ssa Taisia Polidori, dell'Università di Berna ed una delle autrici della ricerca, ha affermato: "Siamo rimasti positivamente sorpresi nel vedere quanto bene gli oligonucleotidi antisenso ASO avessero la capacità di frenare la crescita del tumore in diversi modelli".
I ricercatori stanno ora proseguendo la ricerca su modelli preclinici di cancro, valutando anche la possibilità di creare una startup, o di collaborare con aziende esistenti, per sviluppare un farmaco per curare i pazienti.
Negli ultimi tempi diversi trattamenti contro il cancro sono in via di test e sviluppo, come il farmaco che elimina il tumore risparmiando i tessuti sani, oppure come i micro dispositivi di DNA per curare i cancro.
FONTE: Cell Genomics
Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Unisciti all'orda: la chat telegramper parlare di videogiochi
Altri contenuti per Biologia
- Gli scienziati hanno determinato la struttura del centriolo umano, pezzo per pezzo
- Scienziati riescono a creare un topo con 6 zampe, sacrificando questa parte
- Scoperta scioccante: la vita è nata in un posto dove nessuno avrebbe scommesso
- È più doloroso il parto, un infarto o un colpo improvviso al ventre?
- Altro che Tartarughe Ninja: questi topi mutanti stanno riscrivendo i libri di biologia
Biologia
- Caratteristiche tecniche
- ,
Contenuti più Letti
- Disinstallate subito queste 3 app Android malevole che mirano al conto in banca
- ESSELUNGA torna ALLA CARICA: GRANDE OFFERTA su APPLE IPHONE 15
- I tre smartphone Xiaomi migliori per fare foto sensazionali: ecco perché
- Come faccio a sapere se nella mia zona c'è la fibra? Le nuove mappe per FTTH ed FWA
- Unieuro fa CROLLARE il prezzo della SMARTBAND OPPO Band Style Tracker
- 'Non potevo non vederli, erano ovunque': i ragni lupo sono dappertutto
- Questo frutto sta per diventare un nuovo 'super-cibo'? Vediamo perché
- Qual è la città al mondo dove si consuma più vino? Si trova in Italia
- Viene avvistata una luce su un pianeta lontano che ha sorpreso la scienza
- Ecco perché la più grande mappa dell'Universo spaventa gli scienziati