EasyJet vuole passare agli arei elettrici entro 10 anni, ma non mancano i dubbi
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Easyjet ha annunciato lo scorso mercoledì che è giunto il momento che le principali compagnie comincino a pensare a come passare agli aerei elettrici. Easyjet ha, infatti, avviato una collaborazione con Wright Electric proprio con questo scopo: costruire aeroplani elettrici da 120 e 220 passeggeri e con un'autonomia di almeno 335 miglia.
Un piano ambizioso ma su cui non manca un certo scetticismo. "Il problema fondamentale è una questione di fisica", scrive infatti Timothy Lee in un interessante articolo su Arstechnica.com. "La densità di energia prodotta dai combustibili tradizionali è estremamente più alta di quella delle batterie elettriche. Come conseguenza, se un aereo tradizionale può viaggiare per migliaia di miglia prima di dover fare rifornimento, gli aerei elettrici potranno coprire solo una frazione di quella distanza prima di terminare l'energia".
Eppure non mancano margini di miglioramento, con una tecnologia, quella delle batterie elettriche, che inevitabilmente finirà per raggiungere performance sempre migliori. "I sistemi di propulsione elettrica potrebbero diventare rilevanti per il mercato molto prima di quanto pensiate", ha infatti spiegato sempre ad Arstechnica Seean Clarke, scienziato della NASA. "Possono diventare molto più efficienti di quanto siano ora".
Ma non solo miglioreranno le batterie, ma anche i sistemi che le sfruttano. Insomma, ben presto –con le stesse batterie di oggi– sarà possibile un'autonomia ben maggiore, sempre stando a Clarke.
Jeff Engler, CEO di Wright Electric, ha raccontato ad ArsTechnica che al momento il progetto a cui stanno lavorando assieme ad Easyjet è in una fase preliminare e che l'obiettivo che si sono preposti è al di fuori delle possibilità della tecnologia attuale. Wright Electric sta studiando numerose alternative alle batterie Li-Ion. Inoltre si pensa anche ad un sistema ibrido dove motori a benzina possano fungere da range extender. Gli aerei hanno ovviamente bisogno di più carburante di quanto sia virtualmente necessario per la tratta che devono coprire, questo per una questione di sicurezza. Montare una batteria in più sarebbe troppo pesante e danneggerebbe le prestazioni complessive più di quanto sia sostenibile. Avere un sistema che possa sfruttare anche la ben più leggera benzina tradizionale sarebbe sicuramente la soluzione ideale per Wright Elctric. Anche perché è raro che venga utilizzato il carburante d'emergenza, e se l'obiettivo è quello di limitare l'impronta ecologica non ci sarebbe dunque problema nella maggior parte dei casi.
FONTE: Arstechnica.com
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