L'ecolocalizzazione dei pipistrelli consente loro di scovare gli insetti e cibarsene
INFORMAZIONI SCHEDA
I pipistrelli sono animali notturni che si nutrono per lo più di insetti. Ma se catturare dei piccolissimi insetti di notti può sembrare, per i nostri sensi limitati impossibile, non lo è per queste creature della notte.
Questi animali volanti hanno un senso che noi esseri umani non abbiamo, l’ecolocalizzazione, chiamata anche biosonar.
Il funzionamento è semplice: i pipistrelli emettono suoni nell’ambiente e ascoltano gli echi delle onde sonore che rimbalzano quando colpiscono diversi oggetti lungo il percorso.
Grazie all’ecolocalizzazione i pipistrelli riescono, in volo, a scovare e predare piccolissimi insetti anche di notte.
Tuttavia le foglie degli alberi spesso fungono da rifugio per gli insetti. Un insetto immobile su una foglia si trova riparato dalle onde acustiche emesse dal pipistrello perché le foglie formano una specie di barriera che nasconde l’insetto.
L’eco di ritorno dell’insetto, quindi, è nascosto e molto debole, rendendo la caccia, per il pipistrello, molto dura.
Ma questi mammiferi volanti hanno trovato il modo per superare il camuffamento acustico delle loro prede.
Per capire come i pipistrelli riescano a catturare gli insetti, gli scienziati hanno emesse delle onde sonore su una foglia, prima con sopra un insetto, poi senza di esso.
Hanno ripetuto la procedura “sparando” le onde sonore con diversi angoli e hanno scoperto una cosa sorprendente.
Le foglie, con o senza insetto, riflettono fortemente il suono quando vengono emesse con angolo inferiore a 30° rispetto alla foglia stessa. Così il pipistrello non riesce ad individuare l’insetto.
Se invece il suono proviene da angoli obliqui maggiori di 30° rispetto alla foglia, questa si comporta come una specie di specchio acustico, permettendo all’animale di individuare l’insetto e mangiarlo.
L’angolo di avvicinamento del pipistrello è fattore importante della riuscita o meno della caccia.
Sperimentalmente, l’intervallo di angolo dove si ha maggiore probabilità di individuare l’insetto è compreso tra 42° e 78°.
Usando telecamere ad alta velocità, un team di scienziati ha studiato i percorsi di volo dei pipistrelli constatando che quasi l’80% degli angoli di avvicinamento ricadevano nell’intervallo stimato dagli scienziati.
FONTE: Phys.Org
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