In Egitto è stato trovato un antico cimitero romano che ospitava quasi 600 cani e gatti

In Egitto è stato trovato un antico cimitero romano che ospitava quasi 600 cani e gatti
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Nell'antica città di Berenice, edificata dal faraone Tolomeo II Filadelfo nel 275 a.C. in onore della madre, sono stati trovati i resti di quasi 600 animali, tra cani e gatti, in quello che sembra un vero e proprio cimitero. Si pensa che questo sia stato costruito durante la dominazione romana della città, circa 2000 anni fa.

Berenice, anche detta "Berenice Trogloditica", si trova isolata dal deserto, ma poco distante dalle coste del Mar Rosso, a 400 km di distanza dal confine col Sudan. La sua posizione, sin dall'antichità, risultò strategica per chi la governò, perché l'intero centro poteva essere utilizzato come base commerciale, dove far approdare le principali merci pregiate provenienti dal Medio-Oriente - come oro, avorio o gli stessi elefanti.

Come detto prima, venne fondata da Tolomeo II Filadelfo, figlio di Tolomeo I Sotere (ex-generale dell'imperatore Alessandro Magno) e secondo sovrano dell'ultima dinastia dei grandi faraoni, cioè quella tolemaica. Se durante il suo dominio Berenice cominciò ad ergersi come luogo di estrema importanza per l'economia egiziana, dopo la conquista romana e la resa dell'Egitto a mera provincia dell'Impero, questo centro urbano aumentò a dismisura il suo valore - diventando un importantissimo fulcro, sempre commerciale, tra il Mediterraneo occidentale, l'India e l'estremo Oriente.

Inoltre, è probabile che proprio qui venne terminata la Via Hadriana, un'arteria stradale, costruita per volere dell'imperatore Adriano intorno al 130 d.C., subito dopo la tragica morte del suo amato Antinoo.

Fu proprio in questo periodo di massimo splendore sotto l'egemonia romana che molti animali da compagnia, soprattutto gatti e cani, vennero sepolti seguendo un preciso, ma semplice, rituale di sepoltura.

Le prime evidenze trovate risalgono al 2011, quando l'archeozoologa Marta Osypinska, dell'Accademia polacca delle Scienze, scoprì i primi resti animali tra un cumulo di spazzatura risalente al periodo romano. Seguirono altri ritrovamenti nel 2017, ma non si era certi di trovarsi di fronte a qualcosa che andasse oltre un semplice accumulo di rifiuti antichi.

Solo recentemente, con la scoperta di altri 585 animali (di cui il 90% gatti e un 10% tra cani, babbuini e macachi del subcontinente indiano) si è finalmente capito che quello trovato sin dal 2011 altro non era che un cimitero.

Molti di questi antichi compagni a quattro zampe vennero sepolti in una sorta di sarcofago in ceramica o in tessuto decorato. Inoltre, alcuni gatti sono stati trovati anche con dei particolari collari in ferro o collane in vetro e conchiglie.

L'aspetto curioso che si estrapola da molti frammenti ossei è che alcuni animali avevano una capacità motorie molto ridotte prima di morire ed è probabile che, fino all'ultimo, i padroni li avessero nutriti in prima persona e con cibi speciali - un po' come siamo soliti fare oggi. Questo fattore suggerisce, quindi, l'idea che il nostro modo di approcciarci agli animali non sia mutato del tutto rispetto a centinaia di anni fa.