L'elmo perduto di un soldato greco, che combatté nelle guerre persiane, è stato ritrovato

L'elmo perduto di un soldato greco, che combatté nelle guerre persiane, è stato ritrovato
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Un antico elmo greco, appartenuto una volta ad un possibile soldato che combatté nelle cosiddette "Guerre persiane" (499-479 a.C.), è stato ritrovato vicino il porto di Haifa (Israele). Questo particolare reperto ci offre l'occasione di parlare della storia di due grandi potenze mediterranee dell'età antica, la Grecia e la Persia.

Si è scoperto che l'elmo, sottoposto a varie analisi di datazione, grazie all'Autorità israeliana sulle antichità (l'IAA), risale a circa 2500 anni fa, quando l'egemonia persiana si espanse al punto di minacciare giorno dopo giorno i confini delle principali poleis greche dell'epoca.

Gli storici lo definiscono "Elmo corinzio", facilmente riconoscibile dalla sua forma e dal metallo da cui è composto, cioè il bronzo. L'oplita, così chiamati i soldati della fanteria pesante dell'antica Grecia, era solito ricevere la massima protezione da questo copricapo, al costo, però, di essere ostacolato significativamente sia da un punto di vista visivo che uditivo.

Una particolarità più tecnica riguardo questo pezzo dell'antica armatura greca risiede nel fatto che i fabbri di Corinto erano soliti utilizzare solo un unico pezzo di metallo per poterlo ricreare.

Ad ogni modo, si ipotizza che l'elmo fosse appartenuto ad un qualche oplita che, intorno al 479 a.C., si trovava in una delle tante spedizioni offensive greche per poter recuperare gli antichi domini sul Mediterraneo orientale, annessi negli anni precedenti all'Impero persiano.

Al tempo, infatti, la Persia, guidata da Dario I e, successivamente, dal figlio, Serse, deteneva un vasto impero che si estendeva dall'India fino ad alcune aree dell'Europa orientale, come la Tracia (un'area che comprende oggi l'odierna Grecia, Bulgaria e Turchia).

I due imperatori provarono ad irrompere nei confini greci per ben due volte. Nella prima, Dario I venne fermato dagli ateniesi nel 490 a.C., nella cosiddetta "Battaglia di Maratona" - una cittadina a 40 km da Atene.

La nota leggenda del militare Fidippide nasce proprio da questo evento. Egli era il più noto emerodromo (un messaggero) dell'antica Grecia, che corse da Maratona ad Atene senza fermarsi per portare la notizia della vittoria e morire subito dopo per la mancanza di forze.

Nel secondo tentativo d'invasione, invece, i greci dovettero fronteggiare un nuovo sovrano persiano, Serse. E' celebre l'episodio della Battaglia delle Termopili, del 480 d.C., quando 300 spartani, guidati dal re Leonida, e circa 7000 greci provenienti da altre poleis sacrificarono eroicamente la loro vita per proteggere Sparta e le altre città greche.

Come la storia ci insegna, gli scontri con l'Impero persiano non si spensero mai del tutto, anche se le guerre persiane, storicamente, si concludono nel 479 a.C. La vittoria definitiva arrivò solo nel 330 a.C., quando la nuova Grecia ellenistica, sotto il comando di Alessandro Magno, riuscì a sconfiggere il nemico decennale.