Elon Musk ha un nuovo alleato in politica: Twitter è nei guai?

Elon Musk ha un nuovo alleato in politica: Twitter è nei guai?
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Continua l'epopea della vendita di Twitter ad Elon Musk: dopo che nelle scorse ore il miliardario ha dato inizio ad un pressing su Twitter perché riveli il reale numero di bot sulla piattaforma, oggi scopriamo che un'altra istituzione sta indagando a riguardo. Il nuovo alleato di Musk, infatti, sembra essere lo Stato americano del Texas.

Il Procuratore Generale del Texas Ken Paxton ha infatti lanciato nelle scorse ore un'investigazione mirata proprio contro Twitter, volta a scoprire il vero numero di utenti, di bot e di account spam presenti sulla piattaforma. Nello specifico, stando a quanto riporta il comunicato stampa rilasciato da Paxton, l'indagine è stata avviata perché un elevato numero di bot potrebbe "violare il Deceptive Trade Practices Act del Texas".

Riprendendo le parole di Musk sul numero di bot di Twitter, il comunicato spiega che "Twitter ha ricevuto molta attenzione nelle scorse settimane per aver dichiarato che meno del 5% dei suoi utenti sono bot. Tuttavia, tale percentuale potrebbe aumentare fino al 20% degli utenti totali, o addirittura essere più elevata. La differenza potrebbe avere un impatto drammatico sui consumatori e sulle imprese del Texas che utilizzano abitualmente Twitter".

Paxton ha dunque pubblicato un Civil Investigative Demand (CID) per verificare se il numero di utenti spam dichiarato da Twitter sia realistico o meno. Proprio il CID potrebbe diventare uno dei più stretti "alleati" di Musk, poiché potrebbe di fatto obbligare Twitter a fornire alle autorità tutti i documenti relativi a "come vengono calcolati e gestiti i dati degli utenti e come essi influenzano il business di advertising della piattaforma". Twitter ha tempo fino al 27 giugno per rilasciare questi dati senza ricadere in ulteriori problemi legali.

Il tempismo della mossa del Procuratore Generale texano, però, ha fatto pensare a molti che essa fosse stata precedentemente accordata con Elon Musk o con i suoi rappresentanti legali, poiché di fatto imporrebbe a Twitter di fare esattamente ciò che il miliardario sudafricano richiede per poter portare avanti il proprio piano di acquisizione del social network. Intanto, comunque, non ci resta che aspettare fino a fine giugno per sapere l'effettivo numero di bot su Twitter.