Elon Musk, Tesla al centro di un serio attacco: dipendente rifiuta 1 milione di dollari
Quella che vi stiamo per raccontare sembra quasi la trama di un film, ma in realtà è quanto accaduto realmente a Tesla. Ci riferiamo a un serio attacco ransomware sventato da un dipendente dell'azienda.
Stando anche a quanto riportato da TechCrunch, Elon Musk ha pubblicato un tweet di risposta a un articolo di Teslarati che racconta l'accaduto, ringraziando la fonte per il resoconto e affermando che la questione è veramente seria. In questo modo, l'imprenditore ha di fatto confermato quanto riportato da Teslarati.
Ebbene, la succitata fonte riporta che martedì 25 agosto 2020 il Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti d'America ha arrestato Egor Igorevich Kriuchkov, cittadino russo accusato di aver tentato di perpetrare un attacco ransomware ai danni di un'azienda, che ora sappiamo essere Tesla. In ogni caso, Kriuchkov non ha agito in modalità remota, ma ha attuato un piano particolarmente sofisticato.
Più precisamente, stando alle ricostruzioni, l'uomo avrebbe contattato un dipendente di Tesla in grado di parlare il russo. Non si tratterebbe di una persona qualsiasi, bensì di un dipendente con accesso alla rete di computer interna della Gigafactory di Tesla in Nevada (Stati Uniti d'America), ovvero l'enorme fabbrica di batterie che negli ultimi anni ha fatto parlare molto di sé.
I primi contatti sarebbero avvenuti il 16 luglio 2020, data in cui Kriuchkov avrebbe chiesto al dipendente di Tesla, tramite un servizio di messaggistica istantanea, di incontrarsi in quel di Sparks (Nevada). A quanto pare, in seguito al loro primo incontro, Kriuchkov avrebbe tentato di "diventare amico" del dipendente di Tesla, riuscendo a farsi inserire in una gita al Lago Tahoe, che si trova tra le montagne della Sierra Nevada, in cui erano presenti diverse persone legate a Tesla.
Tuttavia, sempre stando alle ricostruzioni, l'atteggiamento di Kriuchkov sarebbe stato sin da subito un po' "sospetto". Infatti, l'uomo non avrebbe acconsentito ad apparire in foto nemmeno durante la succitata gita, trovando sempre una scusa per non farsi fotografare insieme ai dipendenti di Tesla.
In seguito alla succitata gita, Kriuchkov avrebbe contattato il dipendente di Tesla per parlargli di "business". Proprio durante questo incontro l'uomo avrebbe rivelato il suo reale piano, offrendo al dipendente di Tesla 500.000 dollari, che sarebbero poi diventati un milione di dollari, per installare un malware nei sistemi interni dell'azienda.
Tuttavia, il dipendente avrebbe svelato tutto a Tesla, che avrebbe in seguito contattato l'FBI (Federal Bureau of Investigation). Successivamente, il dipendente avrebbe finto di stare al gioco di Kriuchkov, continuando a portare avanti la conversazione e cercando di ottenere più informazioni possibili sull'attacco, in modo da fornirle all'FBI. Il piano del dipendente avrebbe funzionato, tanto che l'uomo avrebbe svelato alcuni dettagli sensibili.
In seguito, più precisamente il 19 agosto 2020, il dipendente di Tesla avrebbe incontrato nuovamente Kriuchkov, ma questa volta indossando una ricetrasmittente dell'FBI. A quanto pare, l'uomo avrebbe accettato di pagare in anticipo 11.000 dollari a quello che pensava essere il suo "complice".
Qualche giorno dopo, Kriuchkov avrebbe contattato il dipendente di Tesla, affermando che era stato tutto "rinviato", compreso il pagamento. A questo punto, l'FBI avrebbe tracciato gli spostamenti dell'uomo, rilevando una possibile fuga. Così, il 22 agosto 2020, è scattato l'arresto in quel di Los Angeles.
Insomma, l'attacco ransomware è stato sventato, grazie al dipendente di Tesla che ha rifiutato un milione di dollari e deciso di collaborare con l'FBI.
FONTE: TechCrunch
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Much appreciated. This was a serious attack.
— Elon Musk (@elonmusk) August 27, 2020
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