Le emissioni di CO2 continuano a ridursi, ma c'è il rischio che si torni a livelli critici

Le emissioni di CO2 continuano a ridursi, ma c'è il rischio che si torni a livelli critici
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Nell'anno 2020 abbiamo assistito ad un rallentamento da record per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera: la totale produzione di CO2 si è ridotta di quasi dieci punti percentuale, un dato mai raggiunto prima d'ora.

È chiaro che alla base di questo interessante freno alle emissioni ci sia uno degli anni più sventurati di sempre: il 2020, funestato da una delle più grave pandemie globali dell'era contemporanea. la forte riduzione dell'attività umana sul pianeta (come abbiamo visto già nei primi mesi di marzo) ha inciso "positivamente" sui dati dell'inquinamento antropico, portando ad una riduzione di CO2 di oltre il 7% rispetto al 2019.

Per fare un esempio più esplicativo, basti pensare che la crisi finanziaria globale del 2008 ha comportato un calo di emissioni del solo 1.5% rispetto all'anno precedente. I dati arrivano dagli articoli scientifici pubblicati dal Global Carbon Project (GCP), un'organizzazione istituita nel 2001 che cerca di quantificare le emissioni globali del gas serra e le loro cause.

Potrebbe sembrare una grande notizia, ma gli esperti suggeriscono che non c'è molto da festeggiare. Quando tutta la crisi sarà finita (si spera entro il natale 2021) è probabile vi sia un rapido ritorno delle emissioni ai livelli dell'era pre-COVID. Studi recenti infatti hanno già comprovato che in Cina, durante il fine primavera ed inizio estate, si sono ristabiliti gli alti livelli di emissione a cui ci hanno abituati.

Il calo di anidride carbonica nel 2020 è stato particolarmente marcato negli Stati Uniti (12%) e nell'Unione Europea (11%), dove le emissioni erano già in calo prima della pandemia, principalmente grazie agli accordi stipulati da compagnie e nazioni per ridurre quanto prima la dipendenza dal carbone.

La pandemia, insieme alla voglia sempre più crescente di passare all'energia pulita, ci ha mostrato quanto siano concrete e tangibili le nostre azioni prese qui e ora: le scelte che facciamo oggi possono cambiare profondamento l'andamento del mondo del futuro, e questa è una bella responsabilità. Non a caso ora ci sono dozzine di paesi che si sono impegnati a raggiungere le zero emissioni nette entro la metà del secolo. Anche le aziende private non restano a guardare, e ad esempio la Apple si sta impegnando nello sviluppo di parchi eolici da record, concentrando la propria economia sulle fonti di energia alternative.

L'impegno mondiale è quello di tenere a tutti i costi l'aumento delle temperature al di sotto dei 2 °C, limite di non ritorno sancito dagli Accordi di Parigi. Per fortuna, il presidente eletto statunitense Joe Biden ha annunciato che - una volta che si sarà insediato ufficialmente - farà rientrare al più presto gli Stati Uniti d'America negli Accordi, cancellando quanto fatto dall'amministrazione Trump.