Ennesimo fallimento per il razzo VEGA, e il flop potrebbe costare caro all'Italia

Ennesimo fallimento per il razzo VEGA, e il flop potrebbe costare caro all'Italia
di

Nella nottata appena trascorsa abbiamo assistito a eventi spaziali molto importanti: se da una parte c'è stata la grande notizia del riuscito attracco tra la capsula Crew Dragon e la ISS, dall'altra abbiamo avuto la tragica conclusione del lancio VV17 mediante il razzo italo-europeo VEGA.

Il lancio è avvenuto come previsto alle ore 02:52 del fuso orario italiano, dalla base di lancio europea situata a Kourou, nella Guyana francese. La missione era portare in orbita due satelliti per l'analisi e lo studio della Terra: il primo - di cui vi abbiamo già parlato - era il "SEOSAT/INGENIO", uno dei più grandi progetti intrapresi dall'industria spaziale spagnola, mentre il secondo era il satellite TARANIS, di proprietà dell'agenzia spaziale francese CNES.

Secondo l'analisi dell'ESA e dell'Arianespace, il razzo VEGA (che è stato progettato in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana e realizzato dalla Avio, altra azienda aerospaziale italiana) ha subito una anomalia dopo circa otto minuti dal decollo. Il rapporto riferisce che si è perso il controllo del vettore, non riuscendo a raggiungere l'orbita e la velocità stabilita per il prosieguo della missione.

Il problema - non ancora esattamente specificato - è stato causato quasi certamente dal quarto stadio del razzo (lo stadio Avum): nei primi minuti di decollo infatti tutto procedeva in maniera nominale, fin a quando non si è passati allo stadio superiore. È stato confermato inoltre che entrambi i satelliti sono andati perduti.

La storia del razzo VEGA torna a macchiarsi di un altro, grave fallimento: il disastroso lancio avvenuto nel luglio 2019 lo aveva costretto a terra per più di un anno. Ha riscattato il suo onore con la missione VV16 del 2 settembre, ma il momento di gloria è durato poco.

Ora si teme per le ripercussioni politiche e soprattutto economiche che questo fallimento avrà sull'industria aerospaziale italiana in generale: è già ufficiale che le quotazioni in borsa della Avio hanno subìto un brutto arresto, perdendo oltre il 15,3%. Per di più, in questi giorni, si sta discutendo della prossima figura che guiderà l'ESA (il mandato dell'attuale incaricato si concluderà a giugno 2021). L'Italia era ipotizzata tra le favorite, non ricoprendo il ruolo di direttore generale dal 2003, ma si teme che gli avvenimenti recenti possano incidere negativamente sulla situazione.