Enormi bolle di raggi X e gamma son state prodotte dal cuore della Via Lattea, lo studio

Enormi bolle di raggi X e gamma son state prodotte dal cuore della Via Lattea, lo studio
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La Via Lattea è la galassia in cui viviamo da miliardi di anni, ma non possiamo certo dire di conoscerla come le nostre tasche. Secondo un nuovo studio, dalla misteriosa zona centrale della galassia - dove alberga Sagittarius A* - si sarebbero formate due enormi bolle cariche di raggi X e raggi gamma.

L'eruzione di queste due bolle energetiche sarebbe avvenuta in maniera perpendicolare al piano immaginario su cui giace la Via Lattea. Possiamo quindi immaginarli come due bolle che si allontanano perpendicolarmente, una verso "su" e l'altra verso "giu", a grandissima velocità e per decine di migliaia di anni luce.

Secondo lo studio pubblicato su Nature il 7 marzo 2022, queste eruzioni di raggi X e raggi gamma sarebbero state generate in epoca passata dalla grande attività del buco nero supermassiccio che vive al centro della nostra galassia, Sagittarius A* (attualmente, però, in stato di quiete).

Il telescopio a raggi X eROSITA è stato lo strumento adoperato per questa analisi, rilevando anche le misure delle bolle: ciascuna è alta circa 36'000 anni luce e larga 45'600 anni luce. Le eruzioni a bolla, o blob galattici, sono un fenomeno già noto agli scienziati, in quanto sono state rilevate per la prima volta nel 2010 dalla NASA usando strumenti che lavorano anche nel campo del visibile e delle microonde; da allora vengono chiamate Bolle di Fermi.

I risultati recenti, però, sono molto più specifici, e potrebbero far luce su come Sagittarius A* sia cresciuto nel tempo e soprattutto su come abbia plasmato l'evoluzione della Via Lattea. Per ulteriori dettagli si spera che il lavoro del Event Horizon Telescope sarà rivoluzionario. La ricerca, inoltre, sarà utile anche se applicata alle varie galassie conosciute contenenti un buco nero supermassiccio.

"La loro origine è stata oggetto di un intenso dibattito", ha detto a Space.com l'autrice principale dello studio Hsiang-Yi Karen Yang, astrofisica della National Tsing Hua University di Taiwan. "Sono state proposte molte teorie, ma poche possono davvero adattarsi a tutti i dati osservativi a più lunghezze d'onda. Con i dati di eROSITA invece, sembra che SagA* sia un ottimo candidato per spiegare il fenomeno".

Le simulazioni al computer del team hanno suggerito che queste eruzioni sono durate per circa 100.000 anni, raggiungendo circa il 2,5% della velocità della luce, cioè la spaventosa velocità di circa 27 milioni di chilometri all'ora.