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Il 18 giugno una gigantesca nuvola di sabbia è stata individuata dal satellite NOAA's Deep Space Climate Observatory e dal veicolo spaziale Suomi NPP. Il pennacchio di sabbia, che proviene direttamente dal Sahara, si estende per oltre 3.200 chilometri nell'Oceano Atlantico del Nord.
Il satellite Earth della NASA è stato in grado di dare uno sguardo dettagliato alla sabbia sopra le isole di Capo Verde al largo della costa occidentale dell'Africa utilizzando lo strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer). Non si tratta di una sorpresa, poiché il satellite NOAA's GOES-East aveva già osservato l'inizio dell'evento dal deserto del Sahara ad ovest attraverso l'Atlantico.
Secondo la divisione di ricerca sugli uragani del NOAA, ogni tre o cinque giorni dalla tarda primavera all'inizio dell'autunno, una tale nuvola di sabbia, nota come Saharan Air Layer (SAL), si forma sul deserto del Sahara e inizia a muoversi verso ovest attraverso l'Atlantico. Il SAL si estende da 1.5 a 6 chilometri nell'atmosfera.
Ogni anno, circa 800 milioni di tonnellate di sabbia vengono alzate dal vento dai deserti del Nord Africa e soffiate attraverso l'Oceano Atlantico, viaggiando verso il bacino del Rio delle Amazzoni in Sud America, le spiagge dei Caraibi e, in parte, nell'aria in Nord e Sud America. Questa sabbia ha un effetto diverso nei diversi luoghi in cui atterra, in Amazzonia, ad esempio, questi minerali sostituiscono i nutrienti critici nei terreni della foresta pluviale che vengono continuamente portati via dalle piogge tropicali.
On June 16, 2020, @NOAA's #GOESEast 🛰️ captured this imagery of an expansive #DustPlume from the #Sahara Desert traveling west across the Atlantic. It's expected to reach the #Caribbean later this week, and may even reach parts of the U.S. next week.
— NOAA Satellites (@NOAASatellites) June 18, 2020
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