Esiste un parassita che altera il nostro cervello...e ci rende più attraenti!

Esiste un parassita che altera il nostro cervello...e ci rende più attraenti!
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Per diventare più attraenti ci sono rimedi semplici come l’attività fisica, o magari la chirurgia estetica per cambiamenti più netti e rapidi. Ci sono, però, anche soluzioni più bizzarre: si può indossare una mascherina o, ancora più stravagante, sarebbe farsi infettare dal parassita Toxoplasma gondii.

Secondo una ricerca pubblicata su PeerJ, uomini e donne infettati dal parassita Toxoplasma gondii sarebbero stati classificati in una serie di studi come più attraenti e dall'aspetto più sano rispetto agli individui non infetti. Per verificare questa ipotesi, è stato effettuato un confronto diretto tra 35 persone infette e 178 persone non infette; ogni partecipante è uno studente universitario altrimenti sano.

Nella serie di test iniziale è stato scoperto che i soggetti con infezione da toxoplasma avevano un'asimmetria fluttuante del viso significativamente inferiore, ovverosia un volto più simmetrico e, dunque, attraente oltre che apparentemente sano. Inoltre, è stato riscontrato che le donne portatrici del parassita avevano una massa corporea inferiore ed esse stesse hanno riferito sia una maggiore attrattiva autopercepita, sia un numero maggiore di partner sessuali. Dopodiché, 205 volontari indipendenti hanno valutato le fotografie dei volti definendo come “significativamente più attraenti e più sani” tutti coloro che erano infetti.

V’è però un lato oscuro di questo parassita: il Toxoplasma gondii è infatti collegato a una vasta gamma di disturbi neurologici, tra cui schizofrenia ed episodi psicotici. Inoltre, gli stessi scienziati riconoscono che altre interpretazioni sono praticabili e che quella attuale è quasi interamente speculazione. Saranno necessari studi futuri con un numero maggiore di partecipanti per confermare o smentire la loro ipotesi.

Rimanendo nell’ambito della salute, gli scienziati hanno trovato un modo per dare vita alle cellule morenti dell’occhio umano.