
Esisteva davvero un codice piratesco? Si, e probabilmente vi sorprenderà
INFORMAZIONI SCHEDA
Diversamente dallo stereotipo secondo cui i pirati erano individui privi di qualsivoglia etica, esisteva uno specifico codice piratesco che delineava delle regole ferree di comportamento.
Il codice dei pirati era un documento cartaceo redatto dal capitano di turno, che veniva firmato dai membri delle rispettive ciurme al fine di riconoscerli formalmente come componenti dell’equipaggio. Ogni “contratto”, in maniera variabile, stabiliva diverse regolamentazioni, tra le quali, per esempio, i compensi per i singoli pirati, le autorizzazioni a possedere armi e risarcimenti in caso di lesioni derivanti dalla partecipazione al saccheggio di navi. Inoltre, erano presenti varie limitazioni e chiarimenti, come il divieto di portare donne a bordo o il gioco d’azzardo e le condanne in caso di diserzione o furto.
A tal proposito, sono sopravvissuti fino ai “nostri giorni” nove codici pirateschi, tra cui uno redatto dal capitano irlandese George Cusack, che navigò nei mari dell'Europa settentrionale e delle Indie occidentali alla fine del XVII secolo. Uno dei codici più famosi è da attribuire al capitano gallese John Bartholomew Roberts, considerato per le sue imprese uno dei pirati più famosi della storia. Nel suo documento, diviso in vari articoli, Roberts affermava diversi principi, tra cui:
- Ogni uomo ha il diritto di voto nelle questioni in discussione; ha egual diritto a provviste fresche o liquori forti, presi in qualsiasi occasione, e può farne uso a piacimento, a meno che la carenza renda necessario, per il bene di tutti, porre un limite.
- Ogni uomo se truffa la compagnia per il valore di un dollaro in piatto, gioielli o denaro, sarà abbandonato su un’isola deserta. Se la ruberia avviene tra compagni, al colpevole saranno tagliate le orecchie e il naso.
- Se un uomo dovesse perdere un braccio, o diventare storpio in servizio, riceverà 800 dollari dalla cassa comune, o una somma adeguata in proporzione alle ferite riportate.
- A bordo della nave non sono ammessi duelli, ma le dispute devono essere terminate a terra, con la spada o la pistola.
La vita dei pirati tra leggende e verità si è conclusa a partire dalla guerra di successione spagnola e austriaca, che posero i presupposti giuridici per abbandonare la pratica della pirateria.
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