Esistevano nella Spagna dell'Età del Bronzo delle regine assolute? A quanto pare sì

Esistevano nella Spagna dell'Età del Bronzo delle regine assolute? A quanto pare sì
di

Un nuovo studio ha rivelato la scoperta di una sepoltura risalente all'Età del Bronzo, in una cittadina spagnola. Tra le decine di oggetti preziosi trovati, vi erano anche i resti di un' antica coppia, che hanno cominciato a far sorgere delle domande sul ruolo che il genere aveva nelle posizioni di potere all'interno di alcune civiltà iberiche.

Interpretare un'intera società sulla base dei ritrovamenti archeologici legati alla sfera funebre è un'operazione molto delicata, che non pretende di rivelare verità assolute. E' con questo approccio che gli studiosi si sono rapportati al ritrovamento condotto ad Almoloya, un sito archeologico nella regione sud-orientale della Murcia (Spagna).

Quest'area, sin dal XIX secolo, è stata oggetto di studio, visto la preponderante presenza di reperti risalenti all'Età del Bronzo. In particolare, è probabile che, tra il 2200 e il 1550 a.C., in questa zona vi abitasse la complessa cultura argarica.

Questa società indigena, rispetto ai tempi ed alle altre civiltà iberiche, era molto più avanzata sia a livello tecnologico che agrario. Inoltre, alcuni storici ritengono che fu tra le prime società europee ad avere un'organizzazione politica di tipo statale.

Era proprio l'uso del metallo a definire le classi sociali, molto nette all'interno della società. L'élite, infatti, metteva in mostra, sia nella vita che nella morte, dei simboli di potere (come armi o gioielli) per definire il suo status.

Non è una casualità, quindi, che dentro il pithos (una grande giara usata anche come "bara") ritrovato ad Almoloya vi fossero non solo i resti di due persone, ma anche della preziosa oggettistica in metallo.

Secondo le analisi per datare l'età dei resti, la coppia visse intorno alla prima metà del XVII secolo a.C. L'uomo, morto prima rispetto alla donna, aveva tra i 35 e i 40 anni al momento del decesso; la sua compagna, invece, tra i 25 e i 30.

L'aspetto più interessante di questo ritrovamento non è tanto il semplice suo risalire ad una delle civiltà iberiche più affascinanti dell'era antica, bensì il contenuto implicito che suggerisce un piccolo dettaglio: la donna era ricoperta da molti più oggetti preziosi rispetto all'uomo.

In particolare, è stato trovato sopra il suo cranio un rarissimo diadema in argento, di cui oggi ne esistono solo sei. Questo oggetto è stato, ovviamente, subito associato ad una figura che governava - o, perlomeno, entrava a far parte della classe regnante.

I ricercatori che hanno aderito allo studio, pubblicato nella rivista scientifica "Antiquity", hanno suggerito un'ipotesi particolare: è possibile che nella società argarica i due generi si dividessero i poteri.

I governatori, associati solitamente con una spada, erano coloro ad avere un'importanza decisionale sulle questioni militari; le donne, invece, erano quelle a prendere le decisioni politiche. Questo andrebbe ad accumunare la civiltà argarica ad altre realtà sparse in Europa e nel mondo, nella stessa epoca o in quelle successive, dove la gerarchia sociale non aveva necessariamente il suo fulcro nelle figure maschili.

Mondo anticoMondo antico