Esistono davvero le "casette dei nani"? Ecco svelato il loro mistero
INFORMAZIONI SCHEDA
I dolmen sono antiche strutture megalitiche, usate per fini celebrativi e funerari. Si tratta di monumenti costituiti da diversi blocchi di pietra, o scavati direttamente in ammassi rocciosi. Nella suggestiva area del Caucaso nordoccidentale sono state ritrovate antiche costruzioni, note alla popolazione come “casette dei nani”.
Le tombe megalitiche sono suddivise in diverse tipologie, le più note delle quali sono i menhir, imponenti monoliti, i cromlech, il cui esempio più noto è rappresentato dai megaliti di Stonehenge (di cui è stata scoperta addirittura la provenienza). Infine troviamo i dolmen, antiche strutture a camera singola che, pur avendo dimensioni molto variabili, per la loro compattezza e le esigue porticine d'accesso sono state definite, dalle popolazioni autoctone, le "casette dei nani".
Queste strutture risalgono all’età del bronzo, in un periodo che va dal IV millennio a.C. al II millennio a.C.. La conformazione delle antiche costruzioni presenta delle caratteristiche peculiari. Nella parte sommitale dei megaliti è possibile trovare un soffitto in pietra, poggiato su più sostegni laterali, che fungono da “pareti”. Così costituita, la struttura presenta una piccola porta d’accesso di forma quadrata o circolare.
Tipicamente i dolmen possono avere forme e dimensioni molto variabili, che permettono di suddividerli in diverse tipologie, da quelle a lastra, alle semi-monolitiche e monolitiche, con pianta quadrata o circolare. Alcuni di questi monumenti presentano incisioni sulla roccia, note come petroglifi, dalle forme e rappresentazioni più svariate, che vanno da semplici elementi geometrici fino a rappresentazioni di seni femminili.
In questa specifica area del Caucaso sono stati scoperti 3000 dolmen, destinati per la maggior parte ad uso funerario. Analizzando le strutture, però, i ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che potrebbe renderli veri e propri luoghi di culto. I rilievi effettuati, infatti, ne hanno confessato l’utilizzo per la sepoltura di individui, le cui salme occupavano le camere interne. I mono-spazi architettonici interni delle antiche camere potevano contenere da un minimo di 1 o 2 corpi fino all’incredibile numero di 80 in un solo dolmen.
Dall’ulteriore studio delle strutture, i ricercatori ne hanno associato la costruzione e lo sfruttamento alla popolazione Majkop, che abitava l’area durante l’età del bronzo. Il ritrovamento di ceramiche in altri siti russi, però, suggerisce che questa cultura potrebbe essersi scissa in un'altra variante, la quale avrebbe potuto erigere i monumenti e sfruttarli per rituali tribali. Un’ultima ipotesi potrebbe associare le costruzioni a popolazioni di altre culture, come le comunità Klin-Yar e la cultura Koban, i cui esponenti erano abili costruttori ed armaioli.
FONTE: Heritagedaily
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