Qualche esopianeta potrebbe essere in grado di vedere la Terra con facilità, ecco perché

Qualche esopianeta potrebbe essere in grado di vedere la Terra con facilità, ecco perché
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Un nuovo documento pubblicato il 21 ottobre in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, suggerisce che alcuni esopianeti, pianeti che si trovano oltre il nostro sistema solare, abbiano una linea visiva diretta con la Terra.

Nello specifico, Lisa Kaltenegger, professoressa di astronomia al College of Arts and Sciences (oltre a essere direttrice del Carl Sagan Institute di Cornell) e Joshua Pepper, professore associato di fisica alla Lehigh University, hanno identificato 1.004 stelle simili al nostro Sole che potrebbero avere pianeti simili alla Terra nelle loro zone abitabili, tutte entro circa 300 anni luce da noi.

Da questa distanza e da questa posizione dovrebbe essere "semplice" rilevare le tracce chimiche della vita della Terra. "Invertiamo il punto di vista a quello di altre stelle e chiediamoci da quale punto di vista altri osservatori potrebbero trovare la Terra come pianeta in transito", afferma Kaltenegger. "Se gli osservatori fossero là fuori a cercare, sarebbero in grado di vedere i segni di una biosfera nell'atmosfera del nostro pallido punto blu".

In poche parole, se qualche civiltà stesse cercando nuovi pianeti - un po' come facciamo noi - utilizzando il metodo del transito, potrebbero essere in grado di individuare facilmente il nostro pianeta. Ma quali sistemi stellari potrebbero trovarci? La chiave di questa risposta è da confrontare con l'eclittica della Terra, il piano dell'orbita terrestre attorno al Sole. "Solo una piccolissima frazione di esopianeti sarà allineata casualmente con la nostra linea di vista in modo che possiamo vederli transitare", continua Pepper. "Tutte le migliaia di stelle che abbiamo identificato nel nostro articolo potrebbero vedere la nostra Terra transitare verso il sole, richiamando la loro attenzione".

"Se stiamo cercando una vita intelligente nell'universo, questo potrebbe trovarci e potrebbe volerci contattare. Abbiamo appena creato la mappa stellare di dove dovremmo guardare per prima", conclude infine il ricercatore della Lehigh University.