
Esopianeti: la missione PLATO dell'ESA supera un altro check
La revisione, conclusasi con successo l'11 gennaio 2022, ha verificato la solidità dell'intero segmento spaziale, comprendente la piattaforma del veicolo spaziale ed il modulo di carico utile, confermando la stabilità delle interfacce di entrambe le sezioni.
Particolare attenzione è stata poi data alla solidità del programma della navicella spaziale ed alla produzione in serie delle 26 telecamere, che PLATO utilizzerà per scoprire e classificare gli esopianeti che orbitano attorno a stelle simili al nostro Sole.
Il team di revisione ha visto la collaborazione interdisciplinare di oltre 100 persone dell'ESA, divise in due gruppi, uno per la navicella spaziale ed uno per il carico utile, che hanno presentato i loro risultati al consiglio di amministrazione.
Sono stati superati con successo quasi tutti gli aspetti della produzione, dell'assemblaggio e del collaudo delle telecamere, con una serie specifica di test dei modelli strutturali, ingegneristici e di qualificazione delle unità della telecamera effettuati in diversi stabilimenti europei.
Le proprietà termoelastiche del banco ottico, che ospita le telecamere, sono state inoltre verificate con una innovativa tecnica di test sviluppata dalla OHB System AG, l'appaltatore principale del veicolo spaziale.
Grazie a questo primo risultato, potrà ora iniziare la seconda fase del contratto industriale, che consisterà nella revisione critica del design del veicolo, nel 2023, e che verificherà il progetto dettagliato del mezzo spaziale al completo, prima di procedere con il suo assemblaggio.
Filippo Marliani, project manager del PLAnetary Transits and Oscillations of stars all'ESA, ha affermato: "PLATO continua una tradizione europea di eccellenza in tutte le aree delle scienze spaziali. La missione servirà alla comunità scientifica per raccogliere preziose conoscenze sui pianeti della nostra galassia, oltre il nostro sistema solare".
"Il completamento con successo di questo primo step di controllo, e l'inizio formale della seconda fase di questa straordinaria missione, costituiscono un importante impulso di energia positiva per le prossime sfide da affrontare con i nostri partner industriali, istituzionali e accademici", ha concluso Marliani.
Ricordiamo che dopo il lancio, attualmente previsto per la fine del 2026, PLATO si recherà nella zona dello spazio denominato "punto di Lagrange L2" , ad 1,5 milioni di km dalla Terra, in direzione opposta al Sole. Da questo punto il telescopio osserverà oltre 200.000 stelle durante i suoi quattro anni di funzionamento previsti, alla ricerca di pianeti in transito attorno ai loro soli.
Diverse sono le missioni spaziali in programma nel prossimo futuro, a dimostrazione di quanto siano intensi gli sforzi per l'esplorazione del cosmo, come la missione DART che si schianterà contro un asteroide, o la missione LUCY pronta per arrivare sui Troiani di Giove.
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