Esperimento riuscito per la moviola in campo durante le partite di calcio

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Ieri sera allo Stadio San Nicola di Bari non c’è stato solo il debutto del nuovo commissario tecnico Giampiero Ventura alla guida della nazionale italiana di calcio, ma anche quello del Video Assistant Referee.

Si tratta, fondamentalmente, della moviola in campo che per tanti anni giornalisti (in primis Aldo Biscardi) e tifosi hanno chiesto ad alta voce per evitare polemiche. L’utilizzo è stato promosso a pieni voti da Gianni Infantino, numero uno della FIFA che ha definito la partita di ieri come “una partita in cui abbiamo fatto la storia del calcio”.
L’episodio contestato è quello che riguarda la posizione di Giroud sul 2-1 francese, che è stato contestato non solo dai giocatori ma anche dai tifosi. All’arbitro è bastato premere un pulsante e un regista dedicato ha scelto l’immagine migliore dalle 22 telecamere presenti nello stadio di Bari per fornire all’arbitro la visuale migliore in grado di fugare ogni dubbio.
La sperimentazione permetterà alla FIFA e l’IFAB di capire le potenzialità del VAR, senza però snaturare la natura del calcio. I giocatori ed i tecnici, ad esempio, non potranno chiedere l’intervento della moviola come accade nel tennis, ma solo dagli arbitri, i quali si potranno servire di questo strumento solo in determinati episodi, definiti “certi e decisivi”, vale a dire gol, rigori, scambio di persone su un provvedimento disciplinare, espulsione o gioco pericoloso.
Il VAR si basa su quindici monitor, i quali dovranno ridurre al minimo il tempo di attesa: uno di questi è diviso in quadratini. Ognuno di questi fornirà l’immagine in diretta della telecamera corrispondente. Basterà premere il pulsante e la telecamera prescelta passerà sul monitor dell’arbitro, che è touch e permette al direttore di gioco di effettuare lo zoom.