Gli esperti sicuri: nessun attacco hacker per il sito web dell'INPS, solo cattiva gestione

Gli esperti sicuri: nessun attacco hacker per il sito web dell'INPS, solo cattiva gestione
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Ancora oggi l'argomento di giornata continuano ad essere i numerosi problemi riscontrati con il sito dell'INPS ieri, nel giorno in cui sono state aperte le richieste per il bonus da 600 Euro previsto nel DL Cura Italia. Nonostante i comunicati dell'Ente, però, gli esperti non credono all'attacco hacker.

L'Accademia Italiana Privacy, in un post pubblicato sul proprio blog ufficiale, esprime qualche riserva sulle dichiarazioni del presidente Tridico secondo cui il sito sarebbe stato vittima già da nei giorni precedenti di continui di attacchi informatici.

Gli esperti infatti sottolineano che "da un punto di vista pratico non possono essere stati certo Hacker e tutto il resto dei criminali informatici che pullulano in rete perché non si capisce per quale motivo avrebbero fatto entrare i singoli utenti nelle aree protette di altri utenti: un simile atteggiamento senza lucro o possibilità di mercanteggiare i dati non è da hacker e sul dark web non c'è traccia dei dati del portale INPS".

Tale dichiarazione è rafforzata anche dal tweet di Anonymous Italia, che si è tirata fuori ed ha affermato che non ci sono i propri attivisti dietro i disservizi di ieri. Azioni di questo tipo, infatti sono caratteristiche di Anonymous e Lulzsec, che sono solite portarle avanti per dimostrare quanto poco al sicuro siano i dati dei cittadini.

Per tale ragione, quindi l'Accademia Italiana Privacy punta il dito contro la cattiva gestione del sito. Uno sviluppatore web infatti afferma che i problemi sono avvenuti a causa di un banalissimo sovraccarico di banda "perché chi dovrebbe bilanciare le risorse di accessibilità con le previsioni di accesso non è stato messo nelle condizioni di valutare quello che sarebbe successo causando un collo di bottiglia colossale. Qualche pagina di codice scritto in fretta e furia senza il necessario debug e qualche utente smanettone che ha fatto un paio di click in più sul portale ha fatto il resto lasciando nel caos uno dei portali piu importanti della pubblica amministrazione italiana e facendo fare una figura meschina ai suoi vertici". A far discutere è anche la variabile scovata nel codice sorgente del sito, chiamata "pippo".

Alla luce di tali regioni, quindi gli esperti credono che ieri sia andato in scena "un valzer di bugie, menzogne false accuse e mezze verità che mette in risalto ancora una volta l’insufficiente gestione digitale italiana che ancora oggi è dannatamente inadeguata".