Estinzione catastrofica di 250 milioni di anni fa: causata dal letale inverno vulcanico?

Estinzione catastrofica di 250 milioni di anni fa: causata dal letale inverno vulcanico?
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La storia della Terra è costellata di catastrofi che hanno indotto profonde modifiche del pianeta. Tumulti che hanno, spesso, portato alla fine di una moltitudine di specie. In relazione ad uno di questi fenomeni, un team di ricerca ha scoperto una delle cause che provocò, 250 milioni di anni fa, una massiccia estinzione: l’inverno vulcanico.

Lo studio odierno, attraverso l’analisi dei sedimenti minerali nel sud della Cina, sembra aver scoperto che gli intensi fenomeni di eruzione vulcanica, artefici del drastico abbassamento delle temperature fino a instaurare un vero e proprio “inverno vulcanico”, siano correlati al catastrofico evento di estinzione che caratterizzò il Permiano.

Si tratta di uno degli eventi estintivi più gravi che abbiano interessato il nostro pianeta negli ultimi 500 milioni di anni, il quale segnò la scomparsa di circa il 90% delle specie esistenti. Ma i fenomeni piroclastici non sono prerogativa unicamente del passato. Di recente, infatti, tre vulcani si sono risvegliati in Alaska.

"Mentre osserviamo più da vicino la documentazione geologica al momento della grande estinzione, stiamo scoprendo che il disastro ambientale globale della fine del Permiano potrebbe aver avuto molteplici cause tra le specie marine e non marine" suggerisce Michael Rampino, professore del dipartimento di Biologia della York University e uno degli autori dello studio.

Nel corso degli anni sono state diverse le ricerche che hanno provato a dare una spiegazione del fenomeno, ascrivendolo a massicce colate laviche originatesi e propagatesi dalla Siberia. Queste eruzioni provocarono una moltitudine di fattori di stress ambientale, tra cui riscaldamento globale per gli alti tassi di anidride carbonica immessa nell’atmosfera e la riduzione del contenuto di ossigeno negli oceani.

Gli scienziati dello studio recente, nato dalla collaborazione tra i gruppi di ricerca internazionale dell’Università cinese di Nanchino, dell'Istituto di geochimica di Guangzhou, del Museo nazionale di storia naturale della Smithsonian Institution e della Montclair State University, hanno valutato la possibilità che altre cause abbiano potuto influire nell’evento di estinzione del Permiano.

La teoria dei ricercatori ha ottenuto riscontri nel ritrovamento di depositi minerali di rame e mercurio nelle regioni della Cina meridionale, la cui datazione coincide proprio con l’evento catastrofico del Permiano. Ad avvalorare la loro tesi è stata la composizione stessa dei minerali ritrovati che, a causa delle emissioni di zolfo delle eruzioni vulcaniche, sono ricoperti di cenere vulcanica.

"Gli aerosol atmosferici di acido solforico prodotti dalle eruzioni potrebbero essere stati la causa di un rapido raffreddamento globale di diversi gradi, prima del forte riscaldamento osservato nell'intervallo di estinzione di massa di fine Permiano" aggiunge Rampino.

In conclusione, i ricercatori sono fiduciosi nell’affermare che l’estinzione del Permiano non sia ascrivibile unicamente agli effetti nocivi ambientali delle colate laviche siberiane, ma che una concausa di grande impatto riconduca alla Cina parte dell'origine dello sconvolgimento ecologico e al ruolo che l’attività vulcanica dell’area avrebbe giocato nell’estinzione di miriadi di specie a livello globale.

Le eruzioni e le colate laviche non hanno sempre avuto risultati nefasti per la vita sulla Terra. Uno studio, infatti, ha ipotizzato che l’ossigeno che respiriamo potrebbe venire dai vulcani.