L'estrazione mineraria degli asteroidi potrebbe essere più vicina di quanto si pensi
Grazie alle ricerche di un team dell'Università di Adelaide, che sta attualmente perfezionando i processi di estrazione di metalli e minerali, estrarre risorse dagli asteroidi vicini potrebbe essere una realtà più vicina di quella che si pensa.
"Gli asteroidi come Bennu sono più vicini a noi di quanto lo sia Adelaide ad Alice Springs, a circa 1000 chilometri di distanza dall'orbita terrestre vicina" ha affermato il professor Volker Hessel, vice-preside della facoltà di ingegneria dell'Università di Adelaide (ECMS). "I progressi nell'esplorazione spaziale significano che questi corpi che contengono nichel, cobalto e platino, nonché acqua e materia organica, sono ora a portata di mano."
Il vice presidente sta infatti sviluppando un processo di estrazione a flusso continuo più intenso, più rapido e selettivo rispetto ai processi esistenti e, sopratutto, ottimizzato per le materie prime che sono presenti negli asteroidi.
I metalli degli asteroidi coesistono in diverse combinazioni e concentrazioni rispetto a quelli della roccia terrestre, quindi una delle sfide è capire come possano essere estratti con successo. Uno dei metodi migliori potrebbe essere la chimica a flusso, un processo che estrae il metallo grazie a diverse miscelature e solventi.
La tecnologia a flusso può funzionare a gravità zero, e diverse aziende stanno osservando i potenziali guadagni offerti dalle migliaia di miliardi di asteroidi, ciascuno dal valore di milioni di dollari in materie prime. Ad esempio, la Deep Space Industries ha già in mente di portare un lander sulla superficie di un asteroide.
"Allo stesso modo in cui colonialisti ed esploratori hanno sfruttato le risorse del Nuovo Mondo circa 400 anni fa, i minatori pionieristici degli asteroidi di oggi stanno cercando di sfruttare le ricchezze nello spazio" ha dichiarato il professor Hessel.
I problemi per questa impresa sono da ricercare negli elevati costi di lancio. Inoltre, per estrarre una tonnellata di metallo occorrerebbero centinaia tonnellate di acqua, ma lo sviluppo della tecnologia, afferma Hessel, potrebbe ridurre il bisogno di acqua a circa 10 tonnellate.
"Lo sfruttamento della ricchezza rinchiusa negli asteroidi diventerà realtà solo quando gli elementi di disturbo saranno economicamente e tecnicamente fattibili", ha affermato infine il professor Hessel. Nel frattempo, diversi scienziati affermano che si debbano imporre delle leggi per questo nuovo settore nascente, prima che sia troppo tardi.
FONTE: phys.org
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