L'eterna giovinezza potrebbe non essere così lontana come crediamo

L'eterna giovinezza potrebbe non essere così lontana come crediamo
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Tutti noi vorremmo poter rimanere giovani nonostante il passare degli anni. Più gli anni passano, però, più il nostro organismo, in qualche modo, si deteriora.

La velocità di questo deterioramento può avere molti fattori come la genetica, l’ereditarietà ma anche l’alimentazione e il nostro stile di vita.

Gli scienziati dell’Università della California, LA, hanno deciso quindi di tentare un esperimento per capire se si potesse in qualche modo provare a rallentare, se non bloccare, lo scorrere dell’età e dell’invecchiamento.

Per l’esperimento, durato circa un anno, sono stati dati, a 9 persone in salute, 3 tipi di farmaci. Un farmaco era un ormone della crescita mentre gli altri due erano dei farmaci per il diabete.

Al termine della sperimentazione, attraverso un’analisi fatta sul genoma, è sembrato agli scienziati che i soggetti dei test fossero ringiovaniti di 2.5 anni in media. Un numero di anni impressionante, forse anche troppo.

E’ stato osservato anche il Timo di questi volontari, una piccola ghiandola che si trova nel torace, con una parte di essa che sale fino al collo, deputata alla formazione di nuovi linfociti T, cellule facenti parte del nostro sistema difensivo e che lavora, il timo, già in età prenatale nel feto.

Ebbene nei pazienti che si sono sottoposti al test il timo si è in qualche modo ringenerato. Essendo un organo che inizia a funzionare prestissimo, già in età embrionale abbiamo detto, è anche uno di quelli che probabilmente si deteriora maggiormente con il passare del tempo.

Ma non è stato solo il timo o il genoma ad essere in qualche modo ringiovanito. Anche il sangue ha subito questa specie di “rigenerazione”, se così vogliamo chiamarla.

Gli scienziati, probabilmente, si aspettavano un blocco dello scorrere del tempo, sicuramente non una sua inversione di marcia.

Tuttavia non bisogna cantare vittoria troppo presto. Se è vero che i risultati sono promettenti, è anche vero che il numero di soggetti testati è veramente molto esiguo.

Probabilmente nuovi studi ci diranno qualche cosa in più su questo affasciante e, diciamolo, futuristico studio scientifico.