Ex ingegnere Google: "vi spiego il piano segreto di YouTube che ha messo fine a IE6"

Ex ingegnere Google: 'vi spiego il piano segreto di YouTube che ha messo fine a IE6'
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Sono ormai passati oltre 10 anni da quando Microsoft ha smesso di aggiornare Internet Explorer 6, una delle versioni più longeve del browser della società di Redmond (supportata dal 2001 fino al 2007). All'epoca era un bel problema per Google, che nel 2008 avrebbe lanciato Chrome. Ebbene, ora un ex ingegnere ha deciso di svelare alcuni retroscena.

Infatti, Chris Zacharias, dipendente di Google e di YouTube negli anni della "faida con Internet Explorer 6", ha pubblicato sul suo sito Web personale un articolo chiamato "la cospirazione per uccidere IE6", dove analizza nel dettaglio quello che, a suo dire, è successo all'epoca.

"Dieci anni fa, un piccolo team di sviluppatori web ha cospirato per uccidere IE6 tramite YouTube e farla franca. [...] IE6 era stata la rovina dell'esistenza del nostro team di sviluppo web. Almeno una o due settimane, ogni ciclo importante doveva essere dedicato alla correzione della nuova interfaccia utente che si stava rompendo in IE6. [...] Nonostante questo, ci è stato detto che dovevamo continuare a supportare IE6 perché i nostri utenti potevano non essere in grado di eseguire l'aggiornamento", si legge nell'articolo di Zacharias.

Insomma, stando alle parole dell'ex ingegnere, Google all'epoca continuava a spingere i suoi sviluppatori per supportare Internet Explorer 6, visto che quest'ultimo era tra i browser più utilizzati a livello mondiale, ma gli esperti di BigG non vedevano di buon occhio i continui problemi causati da IE6.

"Abbiamo iniziato a fantasticare collettivamente su come potessimo vendicarci di IE6. Un'idea è emersa e ha catturato rapidamente l'attenzione di tutti. Invece di abbandonare apertamente il supporto a IE6, cosa succede se ci limitiamo a minacciare di fare questo? Come reagirebbero gli utenti? Si rivolterebbero contro YouTube? Manderebbero delle minacce di morte alla nostra squadra come era successo in passato? Oppure diventerebbero improvvisamente forti sostenitori dei browser moderni?", continua Zacharias.

Il piano che l'ex ingegnere e il suo team misero in atto fu molto semplice: piazzare un banner, visibile solo agli utenti di IE6, nella parte superiore delle pagine Web di YouTube che dichiarava che presto il supporto a Internet Explorer 6 sarebbe stato interrotto, con tanto link per scaricare gli altri browser. "Il testo era intenzionalmente vago e la tempistica lasciata completamente indefinita. Speravamo che fosse abbastanza minaccioso da motivare gli utenti finali all'aggiornamento", afferma Zacharias.

Ovviamente, i piani alti di Google e Youtube non ne erano a conoscenza, ma, visto che pochissimi esperti utilizzavano IE6 con regolarità, il team di Zacharias sapeva che era molto difficile che qualcuno se ne potesse accorgere. Il banner apparve quindi sulle pagine di YouTube. La stampa del settore se ne accorse sin da subito e iniziò a supportare la presunta scelta di Google nel voler aggiornare i browser. Ogni importante testata giornalistica tecnologica iniziò a chiedere a BigG il motivo per cui stava abbandonando Internet Explorer 6, che all'epoca era ancora molto utilizzato.

Come avrete probabilmente già intuito, le alte cariche di Google scoprirono subito l'accaduto e inviarono due avvocati per chiedere la rimozione del banner al team di Zacharias. La maggior preoccupazione dell'azienda californiana era in realtà quella che il messaggio violasse le norme di comportamento in ambito di concorrenza dell'Unione Europea, visto che tra i browser consigliati appariva anche Chrome. Tuttavia, Zacharias e il suo team avevano pensato a tutto e dimostrarono agli avvocati che la stringa di testo veniva generata con un ordine casuale per quanto riguarda i nomi dei browser. Fu così che Google si convinse della bontà dell'azione del piccolo team, vista anche la copertura della stampa.

"Nel giro di un mese, la base utenti di YouTube che usava IE6 era stata dimezzata e il traffico globale di Internet Explorer 6 era diminuito di oltre il 10%, mentre tutti gli altri browser erano aumentati in percentuali corrispondenti. [...] I risultati erano migliori di quanto il nostro team di sviluppo web potesse pensare", afferma Zacharias. Insomma, questa è la storia di come un piccolo team "ribelle" è riuscito a mettere fine a Internet Explorer 6, perlomeno stando al racconto dell'ex ingegnere.

Abbiamo appreso inizialmente la notizia dall'articolo "The Secret YouTube plot to kill Internet Explorer 6" di The Verge.

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