L'ex N.1 della sicurezza di Facebook: "cinesi infiltrati nelle aziende tech? È plausibile"

L'ex N.1 della sicurezza di Facebook: 'cinesi infiltrati nelle aziende tech? È plausibile'
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La settimana scorsa Peter Thiel aveva alzato un polverone accusando Google di essersi fatta infiltrare dai servizi segreti della Cina. Thiel non aveva fornito prove, ma in compenso aveva chiesto all'FBI di indagare. Sulla questione è intervenuto anche Alex Stamos, che è stato a lungo il responsabile della sicurezza di Facebook.

Secondo Stamos l'idea che potenze straniere come la Russia o la Cina abbiano tentato di esercitare una qualche forma di pressione interna nelle grandi aziende del tech, come Google (ma non solo) non è campata in aria.

"It is completely reasonable —scrive Stamos su Twitter— to assume that MSS and SVR have subverted employees at all the major tech companies. This is part of the threat model for all competent tech security teams when building internal controls, monitoring and response".

Per Stamos non si tratterebbe di una infiltrazione vecchio stile, con autentici agenti segreti dentro i ranghi delle aziende, sotto falso nome. Le agenzie non hanno bisogno di spingersi a tanto, esistono altri tipi di pressioni per raggiungere lo stesso scopo. Ad esempio, un dipendente di Facebook con parenti in Cina o in Russia potrebbe ricevere forti pressioni per divulgare informazioni riservate. È quel genere di cose che un team incaricato di garantire la sicurezza di un'azienda deve tenere in conto, osserva Stamos.

Quello di Stamos non è un endorsement alle accuse estremamente gravi di Peter Thiel, ma aiuta comunque a meglio inquadrare un problema che è sia reale che attuale.