Le facce "appiattite" di alcuni gatti non possono esprimere emozioni: la colpa è nostra

Le facce 'appiattite' di alcuni gatti non possono esprimere emozioni: la colpa è nostra
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Gli animali piacciono quasi a tutti, specialmente cani e gatti, in particolar modo se quest'ultimi sono carini e coccolosi. Per questo l'umanità ha allevato selettivamente queste creature, attraverso generazioni e generazioni, per ottenere la massima "dolcezza". Nulla di più sbagliato, e oggi vi diremo il perché.

Una nuova ricerca pubblicata a dicembre sulla rivista Frontiers of Veterinary Science, suggerisce che l'allevamento selettivo per la creazione di un viso "brachicefalo" o appiattito (si pensi ai gatti persiani o dell'Himalaya) abbia reso impossibile a queste creature di comunicare con precisione le proprie emozioni, come paura, ansia o dolore.

Secondo lo studio, infatti, queste razze dalla faccia piatta hanno i volti bloccati in una espressione permanente. Gli esperti per lo studio hanno utilizzato l'algoritmo di un computer per analizzare i dati del viso di oltre 2.000 foto di gatti. A ogni foto è stato assegnato un punteggio che indicava la sua espressione facciale.

L'algoritmo ha identificato in queste creature con la "faccia schiacciata" espressioni simili al dolore anche quando erano completamente rilassati. Una razza in particolare, la Scottish Fold, ha ottenuto punteggi ancora più alti per le espressioni facciali simili al dolore. Questo allevamento selettivo condotto dagli umani, inoltre, ha anche dimostrato in molti studi che le modifiche estreme del viso dei gatti porta a una serie di disturbi: dalle vie aeree ristrette all'eccessivo piegamento della pelle ai problemi respiratori e alla vista.