Facebook: 20 Dollari al mese per raccogliere i dati tramite un'app

Facebook: 20 Dollari al mese per raccogliere i dati tramite un'app
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Secondo un nuovo rapporto emerso in rete, Facebook avrebbe lanciato un programma per raccogliere i dati da alcuni utenti. TechCrunch riferisce che l'azienda avrebbe pagato persone con età compresa tra 13 a 25 anni fino a 20 Dollari al mese in cambio dell'installazione di un'app battezzata Facebook Research.

Il client, che sarebbe stato disponibile sia su iOS che Android, monitorerebbe le attività del telefono e della navigazione web inviandole al colosso di Menlo Park. La stessa società di Mark Zuckerberg ha confermato l'esistenza del programma ai microfoni della stessa testata.

L'applicazione avrebbe chiesto agli utenti di installare un certificato personalizzato, che permetterebbe a Facebook di vedere i messaggi privati, le email, le ricerche sul web e l'intera attività di navigazione degli utenti. Facebook avrebbe anche chiesto uno screenshot della cronologia degli ordini Amazon agli utenti.

L'aspetto più controverso dell'intero programma è rappresentato dal fatto che questo violerebbe le politiche di Apple per gli sviluppatori che utilizzano certificati aziendali per ottenere l'accesso root agli iPhone. TechCrunch a tal proposito ha raccolto le dichiarazioni di un portavoce di Facebook il quale ha affermato che il programma non ha violato il regolamento dell'App Store, a differenza di Onavo Project, un servizio di VPN di Facebook acquistato nel 2013 e che è stato rimosso da App Store.

In una dichiarazione rilasciata per Gizmodo, un portavoce di Facebook ha affermato che non c'è mai stata mancanza di trasparenza da parte della compagnia nei confronti di questo programma: "i fattori chiave su questa ricerca di mercato vengono ignorati. Nonostante le prime notizie, non c'era nulla di segreto nel programma, la cui app è stata letteralmente battezzata Facebook Research. Non si tratta di spiare, perchè tutte le persone che si sono iscritte ed hanno scelto di partecipare hanno effettuato un processo d'iscrizione in cui abbiamo chiesto il loro permesso ad accedere ai dati, dietro un pagamento. Infine, meno del 5% delle persone che hanno scelto di aderire al programma erano adolescenti. Tutti con moduli di consenso firmati dai genitori".