Facebook, si chiude il processo Cambridge Analytica: Mark Zuckerberg non testimonierà

Facebook, si chiude il processo Cambridge Analytica: Mark Zuckerberg non testimonierà
di

Pare finalmente che sia arrivato il momento di mettere la parola "fine" alla vicenda giudiziaria che ruota attorno allo scandalo di Cambridge Analytica e Facebook, che ha colpito la compagnia di Mark Zuckerberg nel 2018 e che sembra aver pesantemente influito sul cambio di nome dell'azienda in Meta.

Stando a quanto riporta Reuters, infatti, Meta ha raggiunto un accordo con i querelanti delle numerose cause legali emerse in seguito allo scandalo di Cambridge Analytica, ottenendo un periodo di 60 giorni per mettere per iscritto tale accordo e farlo approvare da tutte le parti coinvolte nel maxi-processo, uno dei più grandi nella storia dell'informatica tutta.

Incredibilmente, l'annuncio dell'accordo arriva a poco meno di un mese dalle deposizioni di Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg, entrambe previste entro il 20 settembre e che avrebbero dovuto essere condotte con la forma di interrogatori-fiume, i quali avrebbero potenzialmente potuto rovinare nuovamente la reputazione di Meta di fronte al pubblico americano. A complicare le cose vi è anche il fatto che Sheryl Sandberg si è licenziata da Meta proprio a inizio agosto, abbandonando il ruolo di COO dell'azienda.

Al momento, comunque, il documento legale che annuncia l'accordo tra Meta e le controparti è stato già pubblicato sul web, ma non ci sono dettagli circa i contenuti dell'accordo, che però potrebbe concretizzarsi in un ingente risarcimento da parte dell'azienda di Menlo Park alle altre parti coinvolte nel processo.

Ovviamente, il tempismo con cui l'accordo è stato finalmente trovato, dopo anni di processi e indagini, ha fatto pensare a diverse fonti estere che Meta volesse evitare nuovi interrogatori per i suoi vertici, forse nel tentativo di tutelare la propria immagine presso il pubblico americano: in effetti, a fine 2021, un sondaggio ha rivelato che sono ancora pochissimi gli americani che si fidano di Facebook, mentre molti temono ancora che l'azienda possa essere legata a pratiche scorrette nella gestione dei propri dati.