Facebook nuovamente accusato di censura dopo la cancellazione di una foto

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Facebook finisce nuovamente nella bufera. Il caporedattore del più grande quotidiano norvegese, infatti, ha accusato il fondatore del social network, Mark Zuckerberg, di abuso di potere dopo che questo ha cancellato un’immagine storica della guerra in Vietnam che ritraeva una bambina bruciata dal Napalm.

Espen Egil Hansen, che è anche amministratore di Aftenposten, ha etichettato Zuckerberg come “l’editor più potente del mondo” ed ha riferito che la decisione di rimuovere la fotografia perchè conteneva scene di nudo, è stato un grave errore.
Se non vuoi distinguere tra pornografia infantile e fotografie di guerra, significa che vuoi promuovere la stupidità e non connetti le persone” ha scritto Hansen in una lettera aperta pubblicata sulla prima pagina del giornale.
L’immagine è stata premiata con un premio Pulitzer. Il fotografo dell’Associare Press, Nick Ut, aveva ritratto una bambina di nove anni, Kim Phuc, in fuga da un bombardamento al napalm insieme ad altri bambini. Lo scatto, insieme ad altri sei, è stato pubblicato su Facebook dallo scrittore norvegese Tom Egeland in una discussione riguardante le fotografie che hanno cambiato la storia.
Saranno rimosse eventuali fotografie di persone che mostrano genitali completamente nudi o glutei, o seni femminili completamente nudi” ha notificato Facebook al giornale prima della cancellazione.
Nella lettera aperta inviata a Zuckerberg, Hansen afferma che Facebook è uno strumento utile per tenersi in contatto con amici e parenti, ma “rappresenta anche un bel canale per le persone che desiderano condividere video musicali, cene di famiglia e altre esperienze. L’azienda però ha bisogno di offrire più libertà al fine di soddisfare l’intera larghezza delle espressioni culturali. I media hanno la responsabilità di prendere in considerazione la pubblicazione delle storie e valutarle caso per caso. Questo diritto e dovere, che tutti gli editor del mondo hanno, non dovrebbe essere minato da un algoritmo di codifica sviluppato nel vostro ufficio in California. Vi indirizzo questa lettera in quanto sono preoccupato del fatto che il mezzo di comunicazione più importante al mondo limiti la libertà al posto di estenderla, e questo accade in modo autoritario”.
A seguito della cancellazione della fotografia, in Norvegia è iniziata una vera e propria protesta: il primo ministro Erna Solberg ha condiviso l’immagine sul proprio sito, accompagnandola da una didascalia in cui afferma che “Facebook sbaglia a censurare tali immagini. In questo modo si rallenta la libertà di parola”.
Un portavoce di Facebook si è affidato al Guardian per rispondere a Hansen: “anche se ci rendiamo conto che la foto sia iconica, è difficile creare una distinzione tra i diversi casi.
Cercheremo di trovare il giusto equilibrio per continuare a permettere alle persone di esprimersi in libertà, pur mantenendo un’esperienza sicura e rispettosa per la nostra community. Le nostre soluzioni non sono perfette, e faremo di tutto per cercare di migliorarle”.

Facebook nuovamente accusato di censura dopo la cancellazione di una foto